Poesia Vagabonda 2013

28 e 29 SETTEMBRE 2013
BIBLIOTECA ARCHIMEDE - SALA PRIMO LEVI
SETTIMO TORINESE Piazza Campidoglio, 50 - ORE 17

ASSOCIAZIONE CULTURALE DUE FIUMI
in collaborazione con ECM, Biblioteca ARCHIMEDE e
CITTA’ di SETTIMO TORINESE

ingresso libero fino a esaurimento posti disponibili
info tel 3398099472
mail: manricolaz@libero.it


martedì 29 giugno 2010

La mia bicicletta


(Settimo, domenica 27 giugno 2010)_709
MI PIACE PEDALAR

Bicicletta
copertone anteriore consumato
si scioglie con la domenica mattina
fino al mio arrivo solitario
là in cima nel fresco del grande fiume.

Un uomo in fuga
dai fogli di giornali presunti tali
dai mondiali di calcio
dalle pubblicità dei salva mutande
dai gamberai abberranti
da chi continua a fare ciò che non sa fare
facendo sudare sempre gli altri
dalle vacanze intelligenti
dalle radio che trasmettono cattiva musica
dai riflessi ondulati
dei sorrisi di denti troppo bianchi
dai cuori scuri dei prepotenti.

Mi piace pedalare,
andare sui margini di marciapiedi periferici
che odorano di benzina e urina,
carezzare panchine ombrose e solitarie,
cercare sentieri su nuvole appena nate.


Mi piace volare
con la mia bicicletta.

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Cartolina

(Settimo, sabato 26 giugno 2010)_708
CARTOLINA PORTATA A MANO

"Attraversare il mare
per non annegare nella noia da vecchio pensionato;
cosi siamo stati bene mangiato il pesce fresco visto l'isola

e i porti che mi mettono allegria,
tanta allegria e la voglia di andare su quel mare

malgrado la mia gamba il diabete e i miei 88 anni".

Cosi mi dice sorridendo Massimo al ritorno da Golfo Aranci
poi prendiamo insieme un caffè guardando il cielo
in silenzio,
fuori scorrono le nuvole che diventeranno mare
con la luna nuova.
.

Cuciture


(Settimo, domenica 20 giugno 2010)_705
CUCITURE

Il cielo si copre di una coperta di velluto grigia,
coperta mal rammendata che lascia intravedere
un apertura:
con il piede cerco di scucire, allargare il buco
per farvi entrare
l'altro,
un altro cielo
di luce solare.

Il cielo cambia colore
dal grigio chiaro
al grigio scuro
di una quasi estate
che sta per arrivare.

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Genova


(Genova, 17 giugno 2010, giovedi)
507_ESTATE IN PRIGIONE

il mare e il vento che ne viene,
con la pioggia dentro:
tre vestiti di nero che ci marciano uniti contro
e abbiamo il sospetto
che la tengano loro in ostaggio,
la giovane estate

lei nel grigio tra cancelli e porte sbarrate
e noi respinti a distanza
dai balzi delle onde che si avventano
al bordo del muro,
ci gettano in faccia tutta l’acqua di cui sono capaci,
la rovesciano alle nostre spalle,
che scenda e ci trascini via:
sommersa da rovine,
ogni speranza di riaverla tra noi

chiedo a voi abitanti nel fango,
delusi, fradici e stanchi,
superstiti delle nuvole passate
o cresciuti nell’angoscia di quelle a venire:
date una offerta per liberare
la stagione del piccolo sole che in ognuno
è prigioniera.

.

Il ritorno del mercoledì


(Settimo, mercoledi 16 giugno 2010)_702
PIOGGIA CLANDESTINA
 
Riverbero assonnato
di questa luce che ci sfugge
e va via come una parola non più pronunciata
come un muro di casa demolito
per far posto alla bretella.
 
Filo opaco che ci porta nel pomeriggio
pomeriggio di ora legale
e pioggia clandestina
che non la puoi fermare!
.

mercoledì 16 giugno 2010


(Settimo, giovedi 10 giugno 2010)_698
LA SCIMMIA DEL MACUMBA

Massimo
che con il toscano tra i denti
mi guarda e sorride,
raccontandomi di quando rubarono una scimmia
al Macumba di Torino
e si ritrovarono in un mare di guai.

Vennero a cercarli armati non solo di bastoni
quelli della sala da ballo Macumba
con il proprietario della scimmia che gridava:
"Se avete fatto del male a Cittina io vi ammazzo!
sicuro che vi pianto del piombo nello stomaco".
"Per fortuna che la scimmia stava bene ...
solo un po’ spaventata, ma loro lo erano di più ".
Si presero qualche calcio nei denti ma tutto finì lì.

Massimo
mi chiede di fermarmi:
vuol vedere una casa che conosce,
ci andava nel 1944 a portare munizioni alla sua squadra di partigiani.

Massimo
ne ha ottantotto di anni
torna in macchina e mi dice che non è quella la casa
che forse quella che cerca non c'è più
si è confuso magari è in un altro paese
poi mi dice:
"Sai al Macumba quante sere che ci siamo divertiti ma divertiti sul serio e non si aveva
che la nostra incoscienza e nemmeno da fumare ..."

Metto in moto e sono sulla tangenziale dopo Pinerolo.
Massimo si è addormentato
il tempo sta cambiando
fra qualche chilometro pioverà.

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mercoledì 9 giugno 2010

MeteoDiario_10 alla Notte della Poesia di Genova



METEODIARIO 10
durante la Notte della Poesia
del 16° Festival Internazionale di Poesia

Enrico Mario Lazzarin e Gianriccardo Scheri
hanno presentato i loro blogs meteo-poetici
 
venerdi 11 giugno 2010
in Piazza Posta Vecchia a Genova

con la collaborazione di
Assoc. Cult. "DUE FIUMI"
Gruppo FLUDD
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Genova


(Genova, 4 giugno 2010, venerdi)
505_DOPO IL TEMPORALE

dopo il temporale,
perfino i cespugli lungo la strada,
l’orto sotto il balcone,
le poche foglie nel vaso,
ogni verdura in prigione,
odora di bosco

dall’olfatto nemmeno un ricordo visibile
ma solo un presagio
che spinge a chiudere in fretta le porte:
dal tramonto cade
su giardini e guardiani
un destino comune.

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(Genova, 3 giugno 2010, giovedi)
504_STRANIERI DI PASSAGGIO

dal coperchio socchiuso
un dialogo di uccelli s’infila
nella scatola dove abbiamo dormito:
da dietro le persiane vieni a sentire
cosa dicono di noi a quest’ora del mattino,
che parla volando o si posa e racconta,
finchè non si confonde
col nostro rumore di ferro in cammino

stranieri di passaggio
in sospetto per una frase al volo,
un richiamo insistente fra i rami,
che ci distrae durante la visita condotta
da troppe guide.

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Tramonto - Settimo Torinese - 2.6.2010


(Settimo, giovedi 3 giugno 2010)_694
TRAMONTO
 
Me ne sto seduto davanti alla luce che va a finire
sulle nevi più nascoste e imprendibili,
intoccabili;
come questa luce,
la puoi sentire,
sentire senza suono.
Il silenzio che ha il tramonto
di questa sera di tarda primavera
di quasi estate
di quasi cicala
di quasi pace.
 
Seduto così a fumare una sigaretta
a gustare la luce del tramonto
senza pensare a nulla
soltanto guardare il tramonto andare.

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Frigo

(Settimo, martedi 1 giugno 2010)_692
NUVOLE DAL FRIGO

Cercando l'ombra trovo oggetti dimenticati,
una penna che mi avevi donato tu.
Ci vuole voglia di andare nel meriggio già troppo caldo.

E mentre ti parlo al telefono
mi racconti che insegni italiano a stranieri venuti da
lontano.

Poi apro il frigo escono le tue nuvole.

Rimangono lì nella bottiglia di acqua fresca
le mie pigre nuvole.

Chiudo il frigo blù e per incanto mi suona il citofono
e dopo un minuto mi appari tu
sulla soglia che dici:
"Tutto bene fa solo un po’ caldo."


Soltanto un po’ caldo.
.

mercoledì 2 giugno 2010

Genova


(Genova, 1 giugno 2010, martedi)
503_MISURE

sdraiato, l’azzurro mi sovrasta:
tutto quel cielo s’un minuscolo letto,
sotto un peso di aria profonda
che mi tiene disteso in terra,
nell’acquario di cui sono sabbia sul fondo

una normale giornata serena
senza fenomeni da rilevare,
tranne la diversità di grandezze
con cui misurarla.

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Il quasi finito


(Settimo, sabato 29 maggio 2010)_690
TEMPORALE

Il tempo si ferma
nell'attesa del primo tuono,
del primo lampo
che ci sorprende sempre.

Poi gocce grandi si sovrappongono alle altre più piccole,
la terra non respira più:
i tuoni passano dalla montagna alla pianura,
acqua, acqua,
laggiù;
ove il tuono corre con la lepre più svelta,
la pioggia ha bucato le foglie del tiglio
e le fragole
quasi mature.

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