

giovedì 23 ottobre 2008
da "Cow-boys, guerrieri Maasai e Indios d'Amazzonia" di Grazia Valente
I.
Che cosa cerchi,
che cosa cerchi nella città, Alice?
Stanca di meraviglie
cerco nella città la notte fonda,
il nido abbandonato,
il marciapiede appena lavato
davanti al supermercato deserto,
con scatole di pelati
incolonnate in file
sterminate come soldati
pronti all'attacco.
(Nella città i luoghi sono assenti
della memoria, oscuro punto di contatto
col nostro cuore a stella)
Un lungo bacio e via,
la sera è già alle porte,
da schermi e teleschermi imprigionata
la piccola cucina in finto legno,
stomaci e menti sazie,
parole gettate in pasto al cane
come polpette
Un altro bacio e via,
s'è fatto tardi,
strati su strati coprono la terra
i baci abbandonati dentro gli androni cupi,
tra le portiere di macchine
fumose, odorose
di sigarette accese e di deodorante.
Che cosa cerchi,
che cosa cerchi nella città, Alice?
Cerco nella città la notte fonda,
il nido abbandonato,
l'ombra distesa dell'uomo rinvenuto
sulla strada,
l'ago mortale nel braccio conficcato
come il collo infilzato di un toro,
gli spazi vuoti riempiti dall'oblio
e un lungo addio
che scivola lontano.
(Grazia Valente)
Che cosa cerchi,
che cosa cerchi nella città, Alice?
Stanca di meraviglie
cerco nella città la notte fonda,
il nido abbandonato,
il marciapiede appena lavato
davanti al supermercato deserto,
con scatole di pelati
incolonnate in file
sterminate come soldati
pronti all'attacco.
(Nella città i luoghi sono assenti
della memoria, oscuro punto di contatto
col nostro cuore a stella)
Un lungo bacio e via,
la sera è già alle porte,
da schermi e teleschermi imprigionata
la piccola cucina in finto legno,
stomaci e menti sazie,
parole gettate in pasto al cane
come polpette
Un altro bacio e via,
s'è fatto tardi,
strati su strati coprono la terra
i baci abbandonati dentro gli androni cupi,
tra le portiere di macchine
fumose, odorose
di sigarette accese e di deodorante.
Che cosa cerchi,
che cosa cerchi nella città, Alice?
Cerco nella città la notte fonda,
il nido abbandonato,
l'ombra distesa dell'uomo rinvenuto
sulla strada,
l'ago mortale nel braccio conficcato
come il collo infilzato di un toro,
gli spazi vuoti riempiti dall'oblio
e un lungo addio
che scivola lontano.
(Grazia Valente)
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