Poesia Vagabonda 2013

28 e 29 SETTEMBRE 2013
BIBLIOTECA ARCHIMEDE - SALA PRIMO LEVI
SETTIMO TORINESE Piazza Campidoglio, 50 - ORE 17

ASSOCIAZIONE CULTURALE DUE FIUMI
in collaborazione con ECM, Biblioteca ARCHIMEDE e
CITTA’ di SETTIMO TORINESE

ingresso libero fino a esaurimento posti disponibili
info tel 3398099472
mail: manricolaz@libero.it


lunedì 25 agosto 2008

Settimo


(Settimo, sabato 23 agosto 2008)_273
TRAFFICO INTENSO

Si creano foglie
per il vento di ottobre,
la nebbiolina leggera e fina
che bagna la mattina.
Tutto questo è già nella luce di questo sabato:
si annuncia una domenica
di rientri da bollino rosso gracchia il radiogiornale,
nelle erbe sotto il pendio cresce la voglia di temporale,
anche la talpa seminascosta
qualche volta cerca il sole,
per poi farsi sopraffare dalla paura
della luce.

Genova


(Genova, 23 agosto 2008, sabato)
244_RIENTRO

un sabato estivo che scivola sul pendio di agosto,
di serrande ancora chiuse,
di corrente da finestre opposte,
di nuvole in coda sulla strada del rientro alla pianura:
lasciano il mare in direzione di settembre,
cariche di bagagli avvolti in teli scuri e svolazzanti

qualcuna più piccola e rosa, rallenta e resta indietro:
passerà la notte tra pitosforo, lecci e pini
in quest’area di servizio sulla costa

ma domani vi voglio vedere oltre confine,
a sfilare su tegole rosse e muri di mattoni,
su colline in vigna a distesa,
sul fiume largo e lento,
senza rimpianti
per questo tetto e pareti di sassi neri e salati.

mercoledì 20 agosto 2008

Settimo


(Settimo, venerdi 15 agosto 2008)_270
PRIMA DI FERRAGOSTO

La pioggia forte è caduta
dai tetti alle risaie,
al mais mai sazio,
al gioco interrotto di bambino,
al ritorno dalla spesa della signora Maria rimasta in città da sola,
a Pino il pizzaiolo che inforna le quattro stagioni
e pensa a Lidia la fidanzata che è una ballerina di flamenco
e rientra al mattino, dopo Pino,
che l'aspetta con il caffè finito dentro alle parole,
alle pizze che vorrebbe sfornare solo per la ballerina.

La pioggia
dalle grondaie ha urlato alle nubi che voleva ritornare al mare:
la pianura grassa che odora di erba bagnata,
ha accolto l'acqua nell'abbraccio della terra,
pigramente è entrata da finestre distrattamente aperte.
I pensieri hanno sentito scendere la pioggia,
si sono fatti più lenti per lasciarsi alla terra della pianura,
come le gocce d'acqua dentro la grondaia bucata .

mercoledì 13 agosto 2008

Genova


(Genova, 4 agosto 2008, lunedi)
242_VIA D’USCITA

l’incauto calabrone ronzando s’infila
nella stanza senza sbocco:
introdotto dal caso a girare in tondo,
a sbattere la testa sui muri,
cercando lo spiraglio nel riquadro di luce

abbiamo intrecciato direzioni di volo contrastanti,
tentativi di evasione fermati dalla parete,
decisioni in linea retta,
virate in rotta opposta

se da una fessura siamo entrati in questo mondo,
dobbiamo pur trovare una soluzione d’uscita:
senza l’esitante divagare della farfalla
e l’interessato tormento della mosca,
in una vita da nero e peloso insetto ostinato e pensante.

martedì 12 agosto 2008

Settimo


(Settimo, mercoledi 6 agosto 2008)_267
PARTENZE N.1

"....Nel paese dei tropici non ti immagini che caldo che fa!"
canta Francesco De Gregori dall'autoradio estraibile anni settanta,
quelle che pesavano quasi un chilo.
Lei scende dalla macchina, una vecchia Panda celestina,
arrugginita e scolorita,
con in mano le borse della spesa.
Canticchia :
"...Non sai che caldo che fa!"
e poi chiude la porta con una ginocchiata.
Inizia a piovere, tuoni e lampi,
lei è ancora sul marciapiede,
torna indietro
per chiudere il finestrino della Panda.
Il cielo si è fatto scuro e la pioggia scende con grandi gocce.
Domani parte per Santo Domingo con Simona,
ma adesso è lì dentro la Panda
che guarda scendere la pioggia.
Suona il cellulare, è Simona:
non risponde, forse vuole sapere se ha già fatto le valigie
o se ha ritirato i biglietti all'agenzia vicino a casa,
ma Clara pensa che c'è tempo per le valigie e il resto,
adesso vuole stare lì sulla Panda arrugginita
a guardare fuori la pioggia e il lampo lontano...

lunedì 4 agosto 2008

Genova


(Genova, 29 luglio 2008, martedi)
240_AGOSTO NAUFRAGO

indolenzito da una notte di sonno a finestre socchiuse,
a lungo rotolato da deboli correnti fra le stanze,
approdo ad una mattino di silenzio festivo:
di aria già calda in tremito e velata,
di gatti esausti sparsi nelle foglie,
di asciugamani da spiaggia
ancora umidi e pesanti alle corde

appeso al parapetto del balcone,
riprendo i sensi fra i relitti
di navi in porto a lento moto:
una nuvola sfrangiata si disegna sull’azzurro,
un cartiglio bianco con una richiesta d’aiuto

agli occhi di chi la riceve,
la mia posizione di naufrago d’agosto.

Settimo


(Settimo, sabato 2 agosto 2008)_262
NELLA PRIMA NOTTE D'AGOSTO,
UNA CANZONE CHE NON RICORDAVO PIÙ

Tutto è cambiato, è bastato un forte vento seguito da pioggia,
il tuono lontano ha portato la notte buia,
la prima notte di agosto:
per un ora senza elettricità,
ho cercato le candele.
Ne ho trovata una metà rossa dello scorso capodanno,
del tuo sorriso ottimista,
della vita che ci passa accanto
attraverso gli oggetti,
poi ho sentito il tuo profumo di erba selvatica:
chissà dove sei adesso,
in qualche spiaggia assolata,
in città lontane dove non capisco la lingua e si mangia anche male.
Poi è tornata la luce
e mi sono ritrovato a sussurrare
una canzone che non ricordavo più .