Poesia Vagabonda 2013

28 e 29 SETTEMBRE 2013
BIBLIOTECA ARCHIMEDE - SALA PRIMO LEVI
SETTIMO TORINESE Piazza Campidoglio, 50 - ORE 17

ASSOCIAZIONE CULTURALE DUE FIUMI
in collaborazione con ECM, Biblioteca ARCHIMEDE e
CITTA’ di SETTIMO TORINESE

ingresso libero fino a esaurimento posti disponibili
info tel 3398099472
mail: manricolaz@libero.it


sabato 27 febbraio 2010

Mario Luzi

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Per la Festa della Donna vi mando una poesia di Mario Luzi,
tratta dalle sue Poesie ultime. Luzi è stato e rimarrà un Grande.
A novant'anni aveva ancora poesia dentro e raggiunta/conferm
una "grande" spiritualità e libertà interiore.
Questa sua poesia è degno omaggio - dall'uomo
(il "vir" come lo definisce nella poesia) - a tutte le donne.
Angela Donna




















Si levano da oscure
profondità del tempo,
si cercano, vorrebbero
prendersi, tangersi, toccarsi
da era a era
esse, le mani –
sono mani di donna
tese per il salvataggio
da un naufragio
nell’essere perduto
e prodighe
nel comunicare
vita a vita
attraverso l’oceano
di tempo che le spazia.
Si mancano però infinite volte,
è inane il loro sforzo,
si allungano allo spasimo
le une verso le altre,
non giungono a sfiorarsi
neppure per un attimo:
si sentono nondimeno
esse
le pile
di un affettuoso ponte
della muliebrità.
L’universo d’amore le sostiene,
l’altra necessità
si oppone e le disperde.
Così
scritto nei segni
infimi e celestiali
di questo inconoscibile alfabeto
trapassa da loro a loro
negli evi, negli eoni,
la sapienza della specie,
arriva a te che mi sei figlia
e madre – dice con meraviglia il
vir.

Mario Luzi, Lasciami, non trattenermi. Poesie ultime, Garzanti, 2009 p. 62
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lunedì 22 febbraio 2010

Genova


(Genova, 21 febbraio 2010, domenica)
474_IL RISCATTO

il sole tra le foglie
invece della pioggia sui rami spogli,
la penombra verde
al posto di un cielo acciaio a ferirci gli occhi:
sferzati dall’acqua, respinti dal vento,
vorremmo
un messaggio di primavera

il segnale
che non sia caduta in un tranello,
che sia trattenuta solo da una sosta nel tragitto,
che il suo carico di colori
sia sfuggito in Atlantico ad un’altra scorreria
di grigio e tempesta

in attesa dietro i vetri
ci prepariamo comunque ad una richiesta
di riscatto:
ma che duro e freddo metallo
potremo dare in cambio del suo tenero tiepido valore,
di che tesoro di monete privarci,
a quale prova d’amore siamo veramente disposti,
cosa possiamo senza rimpianto perdere,
che triste sicuro mondo lasciare,
pur di riaverla dopo un anno accanto?

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Genova


(Genova, 15 febbraio 2010, lunedi)
471_SCUOLA DEL DUBBIO

non è rimasto nulla
della giornata scontrosa che ieri
si nascondeva con sciarpa e cappello
e rispondeva con sguardo accigliato
ad ogni tentativo educato di approccio:
anzi ora compare
un accenno di sorriso a ponente,
un benevolo occhio di sole dall’alto

mutevole umore dei giorni di mare,
in cui ti svegli sereno
e incupisci nel declino di luce
o un mattino che inizia oppresso
si libera nel corso del tempo:
scuola del dubbio
che qui si frequenta senza iscrizione,
corso a vita sull’influenza del caso nella storia,
in cui mi preparo per l’esame finale.

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Dai vetri della cucina a Settimo Torinese


(Settimo, sabato 20 febbraio 2010)_622
FINO A IERI

Tutto asciuga
al sole del sabato
che...profuma di nuova stagione.
Parabrezza, vetrine con i saldi
e giornali non venduti
prendono il calore del sole
luccicano nella mattina con il cielo terso pulito
quasi pulito
e tutto muta in poche ore
tutto cambia
paesaggi e pensieri
e le parole rimaste mute fino a ieri.

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Veduta di Baldissero (TO)


(Settimo, venerdi 19 febbraio 2010)_621
BATTAGLIA

Pioggia sulla striscia gelata di neve in ombra.
Pioggia portata dal vento
obliqua che scioglie
angoli di neve oscuri
tra la collina e la pianura.

Nelle strade l'odore della battaglia tra pioggia e neve
è forte intenso
come un suono di cornamusa
dell’esercito vittorioso.
Ubriache per la vittoria le nuvole della pioggia
non si sono accorte
che un esercito fiero e forte sta sopraggiungendo
e fra poco senza
fragore le annienterà.

Il vento che le portava
sarà presto traditore
e insieme al nuovo sole
le spazzerà via
cambiando posizione
resterà l’ombra oscura
dove la neve
la poca neve si è ritirata
in attesa dei rinforzi
che non giungeranno più.

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lunedì 15 febbraio 2010

Genova


(Genova, 11 febbraio 2010, giovedi)
469_IN ATTESA

nella cenere affondano i tetti
la nave nera e tutti gli abitanti
compresi i gabbiani
e gli alberi in sonno,
in attesa della prevista neve

un inverno di continui allarmati annunci,
una minaccia costante che ci sovrasta dal cielo,
una speranza di progresso peggiore,
un’ansia di punizione,
di sentirsi colpevoli per tutto il bel tempo
che abbiamo promesso al mondo

come siamo passati in pochi anni
dall’arroganza delle previsioni epocali
all’incertezza di quelle quotidiane,
come abbiamo dato per sicura la primavera
e in marcia la futura estate
e siamo invece confinati
in un prolungato presente invernale

come giustificavamo tutto con l’attesa
del sole sorgente
e ora esitiamo in questo mattino
che non si vuol rivelare.

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Genova


(Genova, 10 febbraio 2010, mercoledi)
468_MONDO FREDDO

eravamo sperduti nella steppa e assediati dal gelo
o più semplicemente
rifugiati nel sonno al tepore delle coperte:
un risveglio con il sibilo del vento nell’orecchio,
un cappotto disteso come cielo
e la presenza della neve
appena dietro la collina che ci difende

sfiorati da un mondo freddo,
abbiamo notizia di stagioni peggiori
in altri tempi e regioni,
ma è del nostro piccolo inverno
che abbiamo timore:
lungo il corridoio a pareti opache e luce fioca,
condotti da una mano gelata
alla propria sedia di ferro,
in attesa di essere chiamati.

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Incrocio tra la Gran Madre e Piazza Vittorio a Torino


(Settimo, domenica 14 febbraio 2010)_619
AGLI INCROCI LA CITTA’

C'è come una striscia di notte che non vuole lasciare:
le bottiglie rotte,
pezzi di giornale ,
canzoni con le parole dimenticate
e i coriandoli sul selciato.

Questa città fatta di incroci
non incrociati
fatta di silenzi assordanti
trasformati
in uomini sottili.

Leggere, sottili polveri.

Senza sfiorare
altri respiri,
all'incrocio tra Piazza Vittorio e la Gran Madre
Il venditore di rose pakistano chiude la mano
cattura i fiocchi di neve e sorride in modo strano
mentre la domenica degli innamorati arriva
e la striscia di notte non vuole saperne di andare via.

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Nello stagno - Corso Piemonte a Settimo Torinese


(Settimo, venerdi 12 febbraio 2010)_617
SENZA NESSUN RIMPIANTO

Questo paesaggio uniforme e ondulato
a mano a mano che la mattina avanza
cambia:
sembra il viso truccato di una dama che era stata solo la sera prima
damigella
giovane e bella
ora caduto il trucco
sciolta la neve
appare un volto pieno di fango
appare un viso solcato dal pianto.

Tutta la neve mischiata alla terra
tutto il candore
tramortito dal sole
senza nessun rimpianto.

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Capre e maialino


Carezze


(Settimo, mercoledi 10 febbraio 2010)_615
CAPRE, MAIALINI, COLLINE E NEVE

Tra la neve e il sole
neve aggrappata all'ombra
quella che tarda a sciogliersi
la terra nera e grassa ancora coperta
lastra bianca
sopravvissuta senza sole.
Al sole stanno le capre e un maialino grigio pezzato
chiazzato
come la collina
dalla poca neve rimasta.
Il tramonto accarezza l'ombra, la neve, le capre e il maialino.

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lunedì 8 febbraio 2010

Genova


(Genova, 6 febbraio 2010, sabato)
466_DUE TONI

a bordo tagliente il confine
tra due toni di azzurro,
a spigolo vivo tra due modi
per tenere soggetta la terra,
ai suoi colori di straccio sporco e bagnato

al nero di pioggia caduta per tutta la notte,
al cuoio di vecchia scarpa
che riappare dove l’erba è bruciata,
al mattone corroso per troppi passi

non illuso dalla foschia,
non consolato da nubi,
sul termine ultimo
si distingue il profilo ancora lontano
di quella certa nave in arrivo

poi lo sguardo ripiega sul vicino presente,
sulle braccia nude di una donna che stende
la fiducia nella giornata di sole.

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Genova


(Genova, 5 febbraio 2010, venerdi)
464_CAPACITA’ DEI GATTI

un grosso gatto rosso scompare su per le scale,
come una macchia di colore nel giardino spento,
un colpo di pennello sul fondo uniforme

una veloce incursione sul terreno nemico
in un giorno di pioggia,
una bandierina pelosa che appare
sul ciglio della trincea

capacità dei gatti
di condividere i luoghi ma non l’ordine apparente
che noi crediamo assoluto,
esempio vivente di mondi sovrapposti
e regole non coincidenti,
ironia delle intenzioni
che sfuggite al controllo
ritroviamo accanto con aspetto diverso.

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Genova




(Genova, 3 febbraio 2010, mercoledi)
463_LUNA COSTOSA

lunga manica con bottone d’argento,
è distesa una nuvola grigia con luna sbiadita:
medaglia corrosa
in onore della notte sconfitta

apro la finestra e mi trovo lasciato indietro
da silenzio e sonno a quest’ora già lontani:
la città accoglie un altro giorno invasore,
che sorge dorato e declina nel sangue,
con il suo ordine di ore scandite

il privilegio di prigioniero solitario
mi sottrae alle parate di rumore,
al pasto comune, all’appello serale:
cammino ignorato tra i confini
e aspetto che a dominare torni la luna,
bandiera di una patria troppo lontana
per i nostri poveri mezzi.

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Baccalà


Verso le cinque - campo del Settimo Rugby a Settimo Torinese




(Settimo, sabato 6 febbraio 2010)_613
IL TEMPO GIUSTO

Ho cambiato l'acqua al baccalà
guardo fuori nuvole
piatte nuvole
fanno da cornice al sole delle cinque della sera
non si stancano mai
si mischiano al tempo
tempi di api, gatti, aeroplani e navi.
Tempo per me e per te
quando saremo grandi...

Domani niente pomodoro per il baccalà,
lo cucino con il latte
bisogna farlo mantecare al punto giusto:
giusto il tempo di un pensiero
di un lungo bacio.

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pecore in attesa


(Settimo, giovedi 4 febbraio 2010)_610
L'ATTESA

Un cielo grigio;
odore di neve
che non viene.
L'attesa di rami dei tigli
con sotto tane di conigli.

Pecore:
guardano in tondo leggere ,
aspettando che arrivi la neve,
nel prato a loro riservato
completamente sgelato
si girano cercando la neve
nei loro occhi ovini
lanciano
sguardi d'attesa infiniti
e stupiti
alle auto che gli passano accanto.

Forse stasera nasceranno nuovi agnellini
forse la notte sarà senza luna
intanto il tempo si prende
la strada del ritorno
mentre finisce il giorno.

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L'Isola del Tesoro


figurine




(Settimo, martedi 2 febbraio 2010)_609
PER OGGI SALVO
 
Contorni netti di nubi e tetti
vengono fuori dalla luce della mattina
come polvere tolta,
in un libro letto da ragazzo.
Ritrovi emozioni e odori
avventure
quando la felicità era un panino alla mortadella sotto il tiglio a leggere
con le tasche piene di figurine
da scambiare.
 
Esco da casa fa molto freddo sul muro del balcone –9.
Intravedo il gatto Rino in giardino,
appostato per tendere un agguato al passerotto affamato.
Sbatto forte il portone:
vola via
per oggi salvo.  
Contorni netti di nubi e tetti.

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sabato 6 febbraio 2010

Segnavento


(foto di Anna Maria Ercilli)

Questa foto del gallo segnavento,
l'ho scattata in un maso raccolto su un dosso di montagna.
Un luogo particolarmente bello e appartato.
Mi piacerebbe tornarci.
Lui è alla mano e lei piuttosto scostante.
Non so.
.

"Disegno mistico" di Anna Maria Ercilli

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Disegno mistico

In questa sera
la parvenza di segni
dammi
attraverso la finestra

per tutti i tempi
del rintocco all'orologio
polverizzato
dalla guerra

dammi
anelli di minuti
e un grande disegno
di ragnatela.

Anna Maria Ercilli
(da Piccole Lame)


www.dopoilmattino.blogspot.com
.

martedì 2 febbraio 2010

genova


(Genova, 27 gennaio 2010, mercoledi)
461_VENTO E MEMORIA

finchè la finestra è ben chiusa
il vento è solo un distante fruscio:
ma basta uno spiraglio aperto,
un accenno di varco,
perché la memoria s’infili
e resti spogliato in una gelida stanza,
dove in un attimo tutto il calore si è disperso

certo tutto è successo in tempo e luogo lontano:
non è il ricordo di quello ch’è stato che ci difende,
ma il brivido che si rinnova nelle raffiche del presente.

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(Genova, 25 gennaio 2010, lunedi)
459_OLTREMARE

come questo vento di neve che ha superato la collina,
la fiducia nel meglio sconfina
nella certezza del peggio:
per quanto si cerchi un pretesto a cui aggrapparsi
o puntare i piedi,
siamo spinti per un versante scosceso,
giù nella pendenza inevitavile verso il bordo,
la linea di costa confusa di nebbia

quando si ha davanti lungo tempo da vivere,
una scadenza lontana,
un numero di anni che si conta in decine,
si sale a due gradini per volta
a conquistare la vetta
e piantare la bandiera sul panorama:
alla fine
chi vive tra montagne ha saputo comunque
di altre cime intorno,
in collina, che oltre non finisce il mondo ma declina
e in pianura, che la strada prosegue oltre vista

ma per chi non crede all’America,
c’è il nulla dopo il mare che ha di fronte.

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Tutto luccica - Corso Belgio a Torino


(Settimo, domenica 31 gennaio 2010)_607
LA LUNA HA LASCIATO LUCE

Tutto è lucente:
la luna ha lasciato luce
sciolta come zucchero
nel sole che la fa brillare
in angoli di vetri nelle valli e pianure.

Tutto luccica:
nelle case la domenica
spremute d'arancio.

Tutto splende:
anche in tetti sempre in ombra,
...la tua bocca bella.

Tutto brilla:
sul fiume senza nebbia
sui cementi della periferia
che questa mattina si è svegliata
con il vestito della festa.

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Settimo, Viale Farmitalia


(Settimo, martedi 26 gennaio 2010)_605
PAOLINA E LA NEVE

La notte accompagnata da una fine neve
si è girata
ad aspettare
lo stupore della bambina che non voleva salire in auto con la madre
ad occhi spalancati guardava scendere i fiocchi
e non voleva saperne di andare via.

Sono tornato che nevicava
poi in casa ho acceso la radio e ascoltato le previsioni meteo
neve tutta la notte
anche in pianura.

Ora la bambina di nome Paolina
è alla finestra
che guarda le auto passare
e pensa sperando
che cada tanta neve
ma proprio tanta
da non poter andare a scuola.

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