Poesia Vagabonda 2013

28 e 29 SETTEMBRE 2013
BIBLIOTECA ARCHIMEDE - SALA PRIMO LEVI
SETTIMO TORINESE Piazza Campidoglio, 50 - ORE 17

ASSOCIAZIONE CULTURALE DUE FIUMI
in collaborazione con ECM, Biblioteca ARCHIMEDE e
CITTA’ di SETTIMO TORINESE

ingresso libero fino a esaurimento posti disponibili
info tel 3398099472
mail: manricolaz@libero.it


lunedì 24 agosto 2009

Palloncini colorati


(Settimo, domenica 23 agosto 2009)_510
IL MIO MESTIERE

La nuvola corre portata dal vento caldo di quest'estate
e pensa che dovrebbe cambiare mestiere
non più nuvola leggera che si sposta velocemente per i cieli
ma roccia ferma immobile che guarda le nuvole passare
e dalla pioggia si fa bagnare.
La pietra sogna che dovrebbe cambiare anch'essa lavoro non più sasso fermo immobile a osservare il cielo
ma leggera nuvola che vola portata dai venti.
E la domenica che sbadiglia vorrebbe provare a essere lunedi.
Il palloncino sogna di essere la mano del bambino
ed io che scrivo cambierei lavoro molto volentieri
farei l'innamorato di Aleitarg.
L'INNAMORATO
(So che mi riuscirebbe bene).

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Sui muri di Bonn


(Settimo, giovedi 20 agosto 2009)_507
IL RAGAZZO HA IMMAGINATO

La goccia di questa notte che ci ha destato è zanzara.
Nel campo di meliga
fuggito è il sonno
e il sogno del ragazzo si è sciolto
in questa mattina da rane addormentate per il caldo afoso
di grilli che non hanno cantato
di cani senza odori da seguire
solo la rondine muta si è lanciata e nel cielo ha trovato quello che cercava.
Le poche nuvole passano pigre
i telegiornali d'estate hanno notizie appiccicose e noiose.
Il ragazzo ha immaginato la spiaggia e il sorriso di un estate
che non dimenticherà.

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lunedì 10 agosto 2009

Genova


(Genova, 8 agosto 2009, sabato)
393_TEMPORALE

che belle saette in mare nel temporale d’agosto,
che vento improvviso con intenzioni opposte,
che spruzzi nel vetro come navigando in barca,
che scompiglio di tavoli e sedie sui terrazzi,
che tende rigonfie subito svuotate,
che cielo di nero annodato e poi sciolto in morbido grigio,
che assolo di rullanti e grancassa dietro il sipario
a ponente calato

che bella esperienza per la nostra pianta da stanza
ora esposta sul balcone:
che foglia lucente
che abitudine sconfitta
che sguardo ripulito dalla polvere sciolta.

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(Genova, 6 agosto 2009, giovedi)
392_ANGURIA

ti ricordi il camion dei cocomeri
in sosta per tutta la stagione sotto i platani
della piazzetta

le fette d’anguria esposte
sul blocco di ghiaccio nella vetrinetta

il bianco ridente della noce di cocco
nella scodella sotto il filo d’acqua corrente

estati dei rimasti a casa
a sputare semi, lucidi e neri.

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(Settimo, giovedi 6 agosto 2009)_501
ANGURIE E NUVOLE (prima parte)

Ricordo d'estate a Campo S.Piero
ospite di un mio zio artigiano sellaio
uno dei pochi rimasti.
Le fette di anguria che si gustavano con il cucchiaio la notte fonda
in orti ben tenuti
sotto la pergola di uva fragola
le zanzare dopo mezzanotte andavano a dormire.
"Non trangugiare i semi neri"
mi diceva lo zio Cioci
"Fanno male allo stomaco".
E la mattina si guardavano le nuvole
per vedere se si poteva andare al mare
a fare il bagno.

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(Settimo, giovedi 6 agosto 2009)_502
ANGURIE E NUVOLE (seconda parte)

"Non trangugiare i semi neri, fanno male!"
Facevo la" gara" con la tosa di nome Francesca più piccola di due anni
io tredici lei undici
a chi sputava più in là ...
ma andava senpre più lontano di me e non solo con i semi neri.
L'estate finiva mangiando anguria con il cucchiaio

sotto la pergola dello zio Cioci
finiva come era iniziata
Adesso le angurie le fanno quadrate per trasportarle meglio
e senza semi neri
chissà che direbbe Francesca
non ci si può più fare a chi va più lontano.
Le nuvole per ora sono ancora bianche e rotondeggianti.

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(Settimo, giovedi 6 agosto 2009)_503
NUVOLE E ANGURIE (terza parte)

A Francesca piacevano quelle verde scuro che sembravano nere

erano tonde tonde e avevano più semi delle altre.
Quelle più affusolate di colore verde e con striature chiare
potevano raggiungere i venti chili ed era scomodo "portarle via"
e a volte erano pochi i semi, più marroncini che neri

"Gocce di pioggia ecco a cosa somigliano i semi"
gridò Francesca mentre veniva giù l'ultimo temporale estivo.
"Guarda una nuvola anguria là in fondo ,
scura scura là in fondo..."
ed io sotto la pioggia a cercare di vedere la nuvola anguria:
"Seto semo dai che ce bagnemo tutti..!".
La tosa Francesca preferiva quelle nere e tonde che al massimo
arrivavano a pesare 6 o 7 chili e ci si poteva anche correre.

"Guarda una nuvola anguria là in fondo.. là in fondo."
"Ma dov'è?"
"SETO SEMO DAI VIENI VIA CHE CE BAGNEMO TUTTI!”.

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mercoledì 5 agosto 2009

Genova - il ghiacciolo


(Genova, 2 agosto 2009, domenica)
390_GHIACCIOLO

un semplice miracolo si rinnova
nella calura di ogni estate,
nella penombra verde di una tenda sul balcone
o sotto la tettoia di canne,
scampati al sole spietato della marina:
una tradizione che mi tiene nel piacere bambino
di estrarre dal suo fodero di carta velata
un ghiacciolo

una punta fumante di gelo che cambia stato
e scricchiola sotto i denti
come una banchisa di acqua e succo
che si frantuma

e perfino dal bastoncino piatto si succhia beati
il sapore di arancio e legno.

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Genova


(Genova, 29 luglio 2009, mercoledi)
389_CARTA NEL GIARDINO

di carta nel giardino
ne porta più il vento o la maleducazione,
i saldi di stagione o la promozione costante,
la cronaca in omaggio o la politica di quartiere?

un rumore di parole
s’impiglia nei rami:
pagine
alla pioggia in poltiglia, al sole nel rogo

fogli tra le foglie
fiori e frutti di carta appassita,
poi negli spazi tra i titoli
l’erba ricresce.

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Settimo - Tre colori


(Settimo, domenica 2 gosto 2009)_498
COME LE NUVOLE BELLE

Osservo nel meriggio inoltrato una nuvola perfetta
colorata di arancio e celestino
la guardo passare velocemente
troppo rapidamente è andata via sfumata nel tramonto
del primo sabato d'agosto.
Mi viene in mente una ragazza bellissima
che frequentava la scuola superiore:
si chiamava Giovanna
di qualche anno più grande di me
io 16 lei 19.

La vedevo passare e andare a prendere il tram
tutti i giorni dal lunedi al sabato.
Un giorno presi coraggio e le dissi:
"Giovanna dovresti camminare più lentamente,
così io ho più tempo per vedere la tua bellezza ed eleganza".
Non disse niente e tirò dritto.
Nei giorni sucessivi non la vidi più passare
e nemmeno nelle settimane dopo.
Eppure sapevo che veniva regolarmente a scuola.
Aveva cambiato percorso, una via parallela.
La rincontrai dopo un mese memmeno mi guardò
ma camminava lentamente,
molto lentamente.

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Settimo - Impigliate le nuvole nella mattina d'agosto


(Settimo, sabato 1agosto 2009)_497
QUASI ALL'ALBA

Impigliati
in gocce di sudore e sale
sono fili di notte

Frastagliati sogni
di angoli e occhi

L'apertura della mattina su grigio lattiginoso di nuvole quasi ferme
e profili di rocce e gocce
lontano è il suono del treno che ha cantato all'alba
quel treno era una nave senza mare.

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