Poesia Vagabonda 2013

28 e 29 SETTEMBRE 2013
BIBLIOTECA ARCHIMEDE - SALA PRIMO LEVI
SETTIMO TORINESE Piazza Campidoglio, 50 - ORE 17

ASSOCIAZIONE CULTURALE DUE FIUMI
in collaborazione con ECM, Biblioteca ARCHIMEDE e
CITTA’ di SETTIMO TORINESE

ingresso libero fino a esaurimento posti disponibili
info tel 3398099472
mail: manricolaz@libero.it


domenica 30 dicembre 2007

Genova - tramonto


31_NOTIZIE DI NATALE (1)
(Genova, 24 dicembre 2007, lunedi)

dalle nuvole basse si staccano briciole
che veleggiano controvento,
da un minaccioso nido scendono i gabbiani

all’avanzare del giorno
il tetto di metallo si scolora in un grigio meno denso,
s’intravede il lume che vi sta sopra,
come in una vecchia opaca plafoniera,
che a malapena rischiara i segni evidenti
delle malefatte di ieri:
per indagare meglio uscirò

in un iperincubo prenatalizio mi aggiro nel supermercato,
tra cataste in bilico di panettoni
e ingorgo di carrelli cestini e bancali,
spingendo il nostro fardello verso la cassa

un babbo natale balcanico
suona la fisarmonica all’ingresso:
è lo stesso rumeno che saluta i passanti nei giorni feriali,
ora vestito con mantellina rossa e berretto in tema

complice suo malgrado della menzogna che ci accomuna:
sia il sole invitto a cui nel perenne giro torniamo
in questo punto dell’anno,
o una nascita in un territorio occupato,
o l’albero padre che sorregge il mondo,
l’insegna di una bevanda gasata,
una scadenza di consegne per i mercanti cinesi,
una occasione per riavviare i consumi

ma l’ometto non si confonde al cumulo dei simboli:
dal tango alla mazurka ci accompagna,
come lui semiclandestini,
in un mondo che ci diventa straniero intorno,
in cui le tradizioni si ammucchiano sugli scaffali,
ognuno ne coglie l’offerta che più gli conviene
e di contrastanti sapori a tavola c’ingozziamo
nel torpore di un vino cattivo.
37_NOTIZIE DI NATALE (2) ovvero MAGI CORRIERI
(Genova, 29 dicembre 2007, sabato)

come ogni anno un vicino diligente
ha costruito il presepe nell’atrio del palazzo:
da oriente ogni giorno viene spinto più vicino
il corteo con i regali omaggi

anche nel nostro villaggio di sughero e cartone,
dei fattorini d’esotico aspetto assunti per l’occasione,
si aggirano scrutando il numero dei portoni,
chiedono informazioni
mostrando foglietti con indirizzi incompleti,
confondono strade con piazze,
santi per eroi, popoli e nazioni
e con accento sbagliato chiamano vie,
che diventano ignote agli stessi abitanti

esploratori inviati con mappe imprecise
in una città straniera,
apprendisti re magi senza cometa
sul furgone dei doni.

Settimo - monti a ponente


(Settimo, sabato 29 dicembre 2007)_45
LE NUVOLE DI NOTTE

Le tre di questa notte
un gatto che sembra vento
rincorre una nuvola notturna.
la luna si intravede è alta nel cielo limpido.
Fa freddo -5 gradi centigradi.
Tutto tace.
Il gatto-vento ha raggiunto la nuvola topo
e adesso se la mangia sul prato gelato.
La nuvola si trasforma in un cane-lupo e rincorre il gatto
che sorpreso, spaventato chiede aiuto alla luna -fortuna
che nasconde il gatto nell'ombra di un tetto.
Ed io
io torno a letto.
(Settimo, mercoledi 26 dicembre 2007)_42
LA BARISTA TATUATA

Sono entrato nel bar
unico avventore alle 14 passate.
La barista con gli occhi stanchi
ha una rondine tatuata sul collo;
piccola e ben fatta.
Le chiedo un caffè
sorride e mi chiede macchiato?
Solo un pò lungo.
Lungo come oggi sospira la barista
e sembra che la rondine tatuata sul collo voglia andare via lontano,
lontano dal bar e dagli occhi stanchi.
poi mi dice dopo Natale bisognerebbe iniziare a togliere tutte le luci e il resto.
perchè a me mettono malinconia,
e qui a volte,
rimangono da un Natale all'altro,
non puoi fare il caffè a ferragosto
con il babbo Natale sopra la testa
e 36 gradi che non si respira
Babbo Natale che neanche le zanzare..
Pago, saluto.
Avrei voluto dirgli auguri....Buon Natale...

Viene su la nebbia,
ancora 5 chilometri per entrare in autostrada a Ceva.
Dopo due ore sono arrivato a Settimo Torinese
Poi ho tolto l'addobbo con la scritta BUONE FESTE
dalla porta di casa.

domenica 23 dicembre 2007

Genova - limoni a nord-est


26_IN PACE
(Genova, 20 dicembre 2007, giovedi)


finalmente il vento ci ha lasciato:
durante la notte ha finito di scendere a valle,
imbarcarsi e salpare con trombe e bandiere
in direzione diversa e non precisata


ora il fumo sale dritto e lento dal camino,
gli alberi riposano dopo la fatica per giorni
a piegarsi e rialzare,
la stoffa pende senza mostrare colore,
i panni con braccia e gambe composti
dopo l’invasione irruente,
in tiepida immobile limpida pace


con la testa ancora leggera
per l’esperienza dell’aria in movimento,
riprendiamo le nostre pesanti occupazioni:
rimuovere dagli angoli le piramidi di foglie,
riportare al balcone le piante più delicate,
riparlare a bocca aperta senza sentirci strappare
le frasi a labbra serrate,
esibire il ricciolo secondo la piega voluta,
godere un placato sereno, in una invariabile stagione

senza pagare il prezzo di un soffio sfrenato

non sentire più all’orecchio il sibilo incessante,
le porte sbattute nella fastidiosa corrente,
i colpi ritmati le grida il cigolio i lamenti:
dopo tutto quel clamore, scompiglio e innovazione
insomma, dimenticare.
25_FANTASMI DA VENTO
(Genova, 19 dicembre 2007, mercoledi)


mi ha svegliato il tonfo di un vaso abbattuto:
per tutta la notte un incessante respiro
si è affannato intorno al rifugio,
per trascinarci dalle mura oltre la diga
e disperdere poi in mare aperto


con inespresso timore assistiamo a questo sforzo,
che da giorni ci soffia contro,
ci ostacola il cammino o spinge
forzando le nostre contrarie intenzioni:
perchè se la prende così tanto con noi,
che senza il riparo della riviera
o il paravento dei vicoli,
ci siamo azzardati ad abitare più in alto?

che fatica vivere insieme ad un vento,
che rimpiange le vele
il pennacchio dai fumaioli
le colline deserte dove passare la ruvida carezza
e senza lo spigolo di case contro cui sibilare

che pazienza sopportare il suo inutile inesauribile motore,
come un fastidioso accidente,
un anziano ostinato parente,
una volta misurato con aggettivi
e non da numerico strumento

ho letto che
in questi giorni di gelo è stata più volte rivista,
la vecchina che nei vicoli cerca in affanno
la propria casa ormai demolita

questo vento ci scompiglia chioma e memoria:
ho il presagio di svegliarmi non a letto
ma in una ripida vigna, in un orto scosceso,
in vista di un piccolo porto affollato di velieri


come uno straniero,
trovato in giardino che comprende la lingua
ma la parla a stento,
si guarda intorno, stupito dello spazio non edificato,
e le ville, il silenzio, la città ristretta dalle mura,
il filo di fumo del treno
che ci collega da poco alla capitale oltremontana
di questo regno modesto.

Settimo - a levante


(Settimo, mercoledi 19 dicembre 2007)_34
CONFINI


Ci sono confini non segnati
ma che riconosci
e lo sai dove inizia il prato con la neve
gelata che starà li tutto l'inverno.
Sai che il sole ha tracciato una linea retta sul tetto della chiesetta.
Linea d'ombra
linea che aspetta
la luce nuova
che verrà a fine Marzo.
Portata dal vento
di città lontane,
che iniziano dove muore il sasso rotolato, saltato, scappato
dal fiume violentato.
Confini di luce
di occhi mani e NUVOLE
NUVOLE
Loro non hanno confini e se li hanno sono effimeri e leggeri
impercettibili ,
come le parole rimaste
per un altra poesia.
(Settimo, lunedi 17 dicembre 2007)_30
LA CASSIERA, IL CAPPELLO, LA NEVE, LE NUVOLE CONTRARIE.


LA CASSIERA MI DICE HO 35 ANNI E IL CAPPELLO DA BABBA NATALE NON LO METTO,
mica sono come quelle là e mi indica le cameriere che sono RUMENE e giovani;
LORO hanno voglia di ridere io no! ho i miei probblemi.
Guardo fuori dalla vetrata della tavola calda
si sta bene dentro mentre fuori nevica copiosamente
mangio con calma.
Il cellulare squilla al tavolo di destra
due trecce bionde si muovono
e una voce stridula
"devi andare, devi fare, devi dire, dovresti anche passare...
e non essere sempre una nuvola contraria".
ESCO pensando alle nuvole contrarie
oggi andrebbero bene a contrastare la neve
la neve ha smesso di scendere
il cielo fa vedere altro cielo.
Forse le nuvole contrarie.
Entro in ufficio
freddo è sempre freddo l'ufficio
accendo la stufetta elettrica.
Guardo fuori suona il telefono.

venerdì 21 dicembre 2007

Notiziario Meteo 2

meteogenova e meteosettimo
stanno pubblicando sui loro blogs
i testi che hanno scritto finora.
Vai a leggerli!

domenica 16 dicembre 2007

Genova - giardino a nord


LAMPADA FREDDA
(Genova, 14 dicembre 2007, venerdi)

uno scafo verde carico di blù e marrone
sotto le grù a luce arancione
contro uno sfondo di livido grigio
e una striscia di vivido rosa per intero distesa,
sopporta il peso di nuvole a pieghe
che ricadono sull’orizzonte:
il ricordo di ieri risplende compresso in mancanza di sole

sotto la pressione degli anni reagisce la memoria nell’ampolla,
una sostanza in perenne mutazione,
un gas inerte che riposa e poi si accende,
un casuale incontro, un oggetto riapparso,
una foto che si rivede, una frase riletta,
la stessa luce di quel certo giorno,
un atomo in dettaglio nel visore apparso
e non il fenomeno per intero:
in apparenza con gli occhi si vede intorno chi amiamo,
la vista vera è un riflesso di loro che la memoria proietta

una fonte di luce che non riscalda e non persiste,
una lampada fredda che togliendo il contatto vibra e saetta
e nel buio del ripostiglio, rivedi a scintille
il contorno degli oggetti sullo scaffale

ma la situazione in esterno rischiara,
il coperchio si solleva e rivela
una comune giornata nuvolosa,
che al suo contrario si avvicenda nella stagione in corso.
URGENTE SOCCORSO
(Genova, 11 dicembre 2007, martedi)

una lancinante sirena mi ha risvegliato:
una emergenza mattutina mi costringe
a spalancare gli occhi
su questo limpidissimo cielo,
una richiesta di veloce intervento,
per chi esce dal buio e rimane abbagliato

come al dovere di prestare soccorso,
ci obbliga la vista
questa regina che su noi devoti sfila,
lo strascico adorno di piume,
intessuto di oro e turchese

qualcuno aprendo le persiane,
si è sporto troppo, cercando di scorgere
dove ne inizia il bordo
oppure facendo uscire una mosca impaziente,
con lei è volato incontro al panorama
e altrove incauti passanti, alzando lo sguardo
si sono feriti per il resto del giorno

dai troppi incidenti allarmato, il prefetto ci avverte:
se oggi tutti guardano in aria,
chi si accorge domani dove andremo a finire?

Settimo - nel cortile


(Settimo, sabato 15 dicembre 2007)
LA GIORNALAIA

La giornalaia
si mette il rossetto
alle 5,30 della mattina
non sa darsi pace
da quando il fidanzato ha cambiato
fidanzata.
E' la vita gli dico
capita a tutti...
mi guarda perplessa
e mi da il resto.

Ancora a prendere freddo
ancora una mattina
a dare centesimi
a parlare del tempo che fà.

La Giornalaia
non ama il suo lavoro
ha il cuore spezzato
spezzato come il cielo che viene fuori
dai camini
sulle sponde del Po.
La Giornalaia si pulisce le labbra dal rossetto.
(Settimo, martedi 11 dicembre 2007)
DOPO LE 24,30

Corso Belgio
dritto come una lama
arriva alla collina.
Il motore entra nella curva delle cento lire,
e fuori giri
si arriva
come in una folata di vento e luce alla Barca
vecchio quartiere operaio
al confine tra San Mauro e Settimo.
I fiumi
si prendono la notte.
NOTTE di freddo è stelle
notte che tutto fissa e ferma
come in un vetrino al microscopio
ora l'asfalto è coperto di pensieri automobilistici
pensieri di fuga.
La Puttana
quella alla confluenza della Stura è sempre li in attesa dei clienti

Tutto è a posto
va tutto bene
pare dire a se stessa e alla notte che l'aspetta :
poi guarda una luce-stella che passa accanto alla sua bocca
vorebbe inghiottirla
come tutto il resto
come tutta la sua vita .

venerdì 14 dicembre 2007

martedì 11 dicembre 2007

Notiziario Meteo 1

Notiziario Meteo 1
Le stazioni di meteogenova e meteosettimo
hanno iniziato a pubblicare sui propri blogs
i testi che hanno scritto finora dalla fine di novembre:
vai a leggerli !

Genova - giardino a sud-est

lunedì 10 dicembre 2007

BATTAGLIA D’INVERNO
(Genova, 8 dicembre 2007, sabato)

nella notte le sorti si sono decise:
l’impero di nuvole che c’impiombava
di pioggia e scirocco,
è stato travolto dalla tramontana irruente

già nel buio si sentiva,
il fruscio il sibilo l’impeto delle folate
e lo schiocco delle bandiere,
in corsa giù dalla collina

tutti si sono piegati al ventoso volere:
vedo le canne danzanti nella gola sotto il balcone,
il boschetto arruffato sul dorso di fronte

una nebbiolina rosa si trattiene sul porto
e oltre il molo, l’orizzonte ci sfuma all’interno:
un fumo di cannoni che non si disperde,
un incendio notturno ancora non domato,
in una mattina di libero azzurro

mentre noi dormivamo ben chiusi,
nel sonno appena sfiorati,
attorno le correnti si sono invertite:
potersi rialzare e senza fatiche
trovare il compito già eseguito,
un regime abbattuto senza vittime, rimorsi e vendette,
sotto il sole d’inverno radente
che non c’impone il suo dominio

questo ha lasciato scritto per aria la notte:
tutto può cambiare.
ALLA BANCHINA
(Genova, 7 dicembre 2007, venerdi)

alla fine la coperta si è distesa per intero
e ci ricopre di un grigio spessore:
una bandierina avversaria sul tetto di fronte,
segnala vittoria sul campo
per il vento di mare

la nave di ieri è ripartita:
la banchina dove ormeggiava
è un vuoto piazzale senza più scopo,
una strada deserta con inutili lampioni accesi
che porta diritta ad un ponte
ma quello nella notte è sparito
e ci lascia sul ciglio dell’acqua che scorre

una solida amicizia trascinata via dalla corrente,
una persona che sempre ci aspettava,
salutata di sera, al mattino senza poterci avvisare
invece partita,
un biglietto già pagato
ad un futuro promesso e non mantenuto:
tutto questo affanno per arrivare in porto
e non trovare nemmeno una nave disposta all’imbarco!

delusi giriamo sul molo fino alla vetrina
ancora spenta
del bar tabacchi souvenir e foto:
le tre caravelle in palla di vetro con neve,
la cornicetta per ritratto ornata
di conchiglie cavalluci e stelle marine,
la lanterna in miniatura di similargento,
il faro zebrato con gabbiano incluso,
le cartoline ritoccate con aggiunta di palme,
questo è il ricordino fasullo
che ci resta in mano del viaggio annullato

il coperchio adesso da un lato si solleva
e lascia infilare una lama d’acciaio
sotto il bordo di piombo:
poi lenta si ritira e dalla ferita,
pioggia.
(Settimo, domenica 2 dicembre 2007)
PICCOLI PASSI

Passeri cercano briciole di pane
sul davanzale
nel cielo,
sopra,
passa un aereo
non lo vedo
troppa foschia.
viene su la mattina
Domenica
Le Alpi non si distinguono ma si sentono sono già innevate.
Le marmotte quasi tutte addormentate
Sulle scale di casa
la signora del secondo piano prepara la peperonata
ho sentito il profumo scendendo,
quella del primo è ancora assonnata,
la sua radio manda una polka di Casadei.

Guardo il cielo per dargli un colore
sembra che voglia venire fuori un pò di sole
con 1 euro compro il giornale
metto in tasca "La Repubblica"

Faccio il giro della piazzetta a piccoli passi ritorno al cortile
la siepe si sta riprendendo dalla siccità estiva .
Si apre una finestra sento squillare il telefono è il mio a grandi passi salgo le scale

la SEGRETERIA MI DICE
buona domenica
non ti trovo mai.
(Settimo, sabato 1 dicembre 2007)

Ancora non è apparsa la nebbia
quella che sa fermare tempo e vento
ho fatto due passi in centro

Nebbia che si taglia con il coltello non viene più
mi dice il tabaccaio che ha superato i 70

Tutta la nebbia che ho preso in bicicletta
la mattina e la sera
a lavorare alla Farmitalia sui tre turni.

Io guardo un gatto che sa della nebbia
e non ha mai visto il mare
la sua coda si muove
disegnando i sogni
di passanti dentro ai maglioni
comprati alla Upim.

Entro al caffè Pagliero
pochi avventori
e ascolto una canzone di Sergio Endrigo ....

venerdì 7 dicembre 2007

Regole di Gioco


Due poeti che si sono appena conosciuti,
durante un reading nello scorso ottobre,
hanno pensato di scambiarsi dei "bollettini" poetici,
sugli aspetti della stagione in corso nelle rispettive città.

Le regole del gioco:
ognuno scrive ogni giorno
almeno un testo o "meteo-bollettino"
e l'invia via mail all'altro.

La partita è iniziata a fine novembre
e vuol proseguire per tutta la stagione
fino al 28 febbraio,
per presentare all'inizio della primavera
la raccolta dei testi scambiati
con una lettura in comune nelle città dei giocatori,
a Genova e a Settimo Torinese.

Finora ogni giorno ha prodotto più di un "meteo-bollettino":
si è così pensato di rendere evidente ad altri questa scommessa,
creando questo blog su cui ne viene presentata una scelta settimanale,
a cura di MeteoGenova.