LAMPADA FREDDA
(Genova, 14 dicembre 2007, venerdi)
uno scafo verde carico di blù e marrone
sotto le grù a luce arancione
contro uno sfondo di livido grigio
e una striscia di vivido rosa per intero distesa,
sopporta il peso di nuvole a pieghe
che ricadono sull’orizzonte:
il ricordo di ieri risplende compresso in mancanza di sole
sotto la pressione degli anni reagisce la memoria nell’ampolla,
una sostanza in perenne mutazione,
un gas inerte che riposa e poi si accende,
un casuale incontro, un oggetto riapparso,
una foto che si rivede, una frase riletta,
la stessa luce di quel certo giorno,
un atomo in dettaglio nel visore apparso
e non il fenomeno per intero:
in apparenza con gli occhi si vede intorno chi amiamo,
la vista vera è un riflesso di loro che la memoria proietta
una fonte di luce che non riscalda e non persiste,
una lampada fredda che togliendo il contatto vibra e saetta
e nel buio del ripostiglio, rivedi a scintille
il contorno degli oggetti sullo scaffale
ma la situazione in esterno rischiara,
il coperchio si solleva e rivela
una comune giornata nuvolosa,
che al suo contrario si avvicenda nella stagione in corso.

domenica 16 dicembre 2007
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