Poesia Vagabonda 2013

28 e 29 SETTEMBRE 2013
BIBLIOTECA ARCHIMEDE - SALA PRIMO LEVI
SETTIMO TORINESE Piazza Campidoglio, 50 - ORE 17

ASSOCIAZIONE CULTURALE DUE FIUMI
in collaborazione con ECM, Biblioteca ARCHIMEDE e
CITTA’ di SETTIMO TORINESE

ingresso libero fino a esaurimento posti disponibili
info tel 3398099472
mail: manricolaz@libero.it


lunedì 21 aprile 2008

Genova


209_CONSENSO PERDUTO
(Genova, 15 aprile 2008, martedi)

da una somma di nuvole tenuto in disparte,
il sole alle spalle azzarda un cenno di viola:
zittito dalla foschia in un bagliore diffuso,
è costretto a sdraiarsi per passare sotto la soglia

è difficile poi rialzarsi in bella giornata
dopo aver subito una tale sconfitta:
infatti tra due ante di piombo, si chiude lo spiraglio,
una pioggia cattiva ci tormenta
e promette di non lasciarci impuniti nei prossimi giorni

di allagare anzi cantine e spargere in strada
i problemi accantonati che non abbiamo risolto,
che tutti vedano di che inutili arnesi abbiamo fatto scorta
e riempito scaffali.
206_NEL BAULE
(Genova, 10 aprile 2008, giovedi)

un livido spiraglio corre tra il mare nero
e il suo coperchio:
chiusi nella penombra di un baule,
speriamo che quel bordo si sollevi,
afflitti come siamo dallo spigolo di una scatola nel fianco,
soffocati da un colletto di pelo,
storditi dall’odore di canfora e di vecchie carte

ma il padrone
trascura gli oggetti che ha riposto nel forziere:
lascia che il bagaglio s’inzuppi sotto una pioggia fine
e ammira invece il verde che ovunque infoltisce,
il glicine a cascata,
il ciliegio che scosso dal vento imbianca la strada,
che senza più velo,
dopo le nozze prepara il frutto.

Chieri


(Settimo, venerdi 18 aprile 2008)_208

Intanto piove
acqua che fa sempre gocce
che scendono trovando
ruggine del ferro
in paraurti di vecchie auto
che non possono più circolare nelle città.

Intanto piove
e le gocce scoloriscono la luce di aprile
illusione di nuova stagione
e ti trovi senza ombrello
e sei tutto inzuppato
alle 11 della mattina
mentre una collina
è ferma che aspetta ancora pioggia
sicura che passerà la nuvola giusta che chiuderà il giorno
come la ragazza alla fermata del bus.

Che non vedevi da settimane
e intanto piove
sulla ringhiera arrugginita
che non sarà più verniciata.

La casa demolita,
sotto la pioggia.
(Settimo, giovedi 17 aprile 2008)_207
QUALCOSA 2

Tra le colline piene di pioggia,
il verde dei castagni e quasi uguale a quello dei tigli.
Pioggia che non fa rumore,
non ha quasi odore,
seduto al posto di guida della macchina verde.

Ma basta scendere e camminare sui prati,
sui prati inzuppati
bagnati
e mentre mi bagno fino al polpaccio,
penso al libraio che ho conosciuto nel pomeriggio
che mi ha detto:
"Per 43 anni ho venduto libri, ma mai ne ho letto uno"
e sorride alzandosi faticosamente dalla poltrona.

Mentre la pioggia scende copiosamente,
una bambina alla fermata del bus con la cerata gialla e gli stivali rossi
sotto la pensilina
sta leggendo qualcosa:
mi piacerebbe fosse un libro
come "Il giro del mondo in 80 giorni".

E intanto giro all'incrocio,
la strada verso casa è tutta bagnata.

Genova


204­_APPUNTI A MATITA
(Genova, 4 aprile 2008, venerdi)

come il cucchiaio che agita la tazza,
risuona la campana nel silenzio liquido
in cui dormivamo:
l’occhio, dal confronto con l’esterno si ritrae,
annegato in azzurro e di verde,
lo sguardo si ferisce agli spigoli netti delle case,
l’acqua nel catino replica lo scafo bianco,
per un gioco di correnti o a motivo del vento,
una striscia turchese è incastonata nel blù fuori dal porto

l’aria da bere scende in gola
e risale in un sospiro:
fosse il futuro limpido come questo panorama,
la pagina scritta in dettaglio senza esitare,
a parole scandite di nero intenso

appunti a matita
sul bordo di un libro che ci hanno lasciato,
quasi letto per intero e d’incerto finale.
201_PAROLE AL VENTO
(Genova, 28 marzo 2008, venerdi)

questa mattina,
nel verso contrario il pelo dell’acqua è arruffato:
a colpi di spazzola il vento passa e ripassa,
strappa e sfilaccia, riduce in brandelli
ogni nuvola che si azzarda a comparire

come ammiro del vento
l’ostinata cura con cui azzurrisce per intero il cielo:
sia che pulisca o ingombri di nuvole,
sia che usi gli spigolosi argomenti di tramontana
o le morbide allusioni dello scirocco,
non usa parole per annunciare,
promettere o giustificare la direzione cambiata

ma fischia, zufola, ulula e sussurra,
suona e canta mentre
conduce a termine il proprio lavoro:
qui piegato un ramo si spezza,
altrove cullato sparge petali

come invece compatisco
il castello di carte che insistiamo a costruire,
orgogliosi dell’altezza raggiunta
e temendo ogni spiffero.

Settimo


(Settimo, domenica 13 aprile 2008)_205
MENTRE LA MONTAGNA SFUMAVA NELLA FOSCHIA

Adesso che la polvere scaldata dal sole
si alza nella mattina limpida e serena
da dove vedi partire l'incanto della montagna,
il fiume che viene giù sporcandosi sempre più.

Hai deciso poi per la bicicletta rossa
con 14 velocità.
Domenica, questa ne ha solo 13,
il calendario
non è polvere,
non si alza nella mattina.

E tu corri nella via
corri veloce con la bicicletta rossa
corri nel sole
che arriva dentro la scuola.
Domenica che si va a votare con il sole,
con il sole ritornare a sentire il merlo cantare.
Poi ho comperato il gelato
ai gusti
vaniglia e fragola,
così distanti così vicini:
l'abbiamo mangiato insieme alla finestra,
mentre la montagna sfumava nella foschia.
(Settimo, venerdì 28 marzo 2008)_201
SALGO LE SCALE LENTAMENTE

Notte di pioggia
che non si vede un accidente,
cielo senza stelle,
strade senza mercenarie,
pioggia di traverso.

Gatti cercano riparo sotto le macchine parcheggiate ai bordi delle strade.
Mi piace tornare di notte,
nessuna luce alle finestre,
solo un bagliore azzurrino di un telespettatore nottambulo
oppure addormentato sul divano:
invano la moglie Tina
lo ha chiamato, dai vieni a letto che prendi freddo.

Poi salgo le scale lentamente,
quasi per assaporare meglio il ritorno.

Nel cuore della notte.
Accendo la radio, il notiziario delle tre è uguale a quello delle 24,
spengo la luce,
fuori piove ancora .

domenica 6 aprile 2008

Nuvole Donne

sabato 5 aprile 2008 alle ore 21
al Teatro Garybaldi di Settimo Torinese (TO)
è stato presentato

NUVOLEDONNE
lettura poetica di Enrico Mario Lazzarin e Gianriccardo Scheri

In questa occasione sono stati proposti i testi di Enrico Mario Lazzarin,
estratti da quelli prodotti per l’iniziativa del blog poetico di Meteo Diario
e scelti per l’argomento che li accomuna:
brevissime storie di donne, ritratti femminili presi dal vero e tradotti in versi,
dettagli di esistenza comune colti con affettuosa partecipazione.

A cura del Comitato Pari Opportunità della Città di Settimo Torinese
Assoc. Culturale "Due Fiumi" di Settimo Torinese e Fludd di Genova.