Poesia Vagabonda 2013

28 e 29 SETTEMBRE 2013
BIBLIOTECA ARCHIMEDE - SALA PRIMO LEVI
SETTIMO TORINESE Piazza Campidoglio, 50 - ORE 17

ASSOCIAZIONE CULTURALE DUE FIUMI
in collaborazione con ECM, Biblioteca ARCHIMEDE e
CITTA’ di SETTIMO TORINESE

ingresso libero fino a esaurimento posti disponibili
info tel 3398099472
mail: manricolaz@libero.it


mercoledì 30 dicembre 2009


(Genova, 27 dicembre 2009, domenica)
448_VITA IN SCALA

un tramonto da presepe in cielo di carta azzurra
e fondo ritagliato

di case con dentro lumini accesi
e barchette col gran pavese,
di mulini che macinano sempre con la stessa acqua,
di carretti che cigolano in tondo per le strade,
di fabbri e fornai operosi senza sosta in bottega,
di re magi tenuti nascosti
per servire l’ultimo giorno

una vita in scala minore
riprodotta con ogni dettaglio e con tutti i difetti,
una finta città, senza vera salvezza.

.

(Genova, 26 dicembre 2009, sabato)
447_VIANDANTE A MEMORIA

prima la neve poi la pioggia prolungata
hanno rinverdito il muschio sul cornicione:
pietra di torre nel castello,
fregio di guglia in cattedrale,
angolo di balcone ligure rivolto a nord

senza trombe o campane,
viandante a memoria in giro per l’europa,
mi affaccio sulla valle e osservo sottocasa
l’inverno disteso tra l’atlantico e il danubio.

.

(Settimo, mercoledi 23 dicembre 2009)_578
SPAZZANEVE

Nella notte vedo rumori
spazzaneve con il lampeggiante giallo
interrompono calori.
Si allontanano ma poi ritornano
il loro ferro sull'asfalto stride lacerando la notte.
E i pensieri della donna autista.
Alla guida una giovane di origine rumena con un cappello di lana rosso.
Beve grappa cattiva e pensa alla neve di casa sua
ai bambini che cantano sulle soglie per farsi regalare un dolce, un uovo;
tra due giorni è Natale.

.

Via Schiapparelli a Settimo Torinese


(Settimo, lunedi 21 dicembre 2009)_576
NEVE LEGGERA DALLO SGUARDO INFINITO

Leggera neve
spostata da lieve aria
da parole sussurrate dal soffio d'inverno.

Nelle tasche trovano case e angoli,
le mani prive della ospitalità dei guanti.
Persi e lasciati su banconi di bar sconosciuti
su sedili di tram affollati
in attese d'ambulatorio
in distributori di sigarette e accendini colorati.

Leggera neve
che leggi il tempo
di questa giornata
corta.

Leggera neve
che leggi le parole
con il silenzio
di questo tuo sguardo infinito.

.

martedì 22 dicembre 2009


(Genova, 18 dicembre 2009, venerdi)
444_DALLA TASCA

una grossa tasca di panno inghiotte e si gonfia
di mattino azzurro:
ad ogni minuto vi finisce in briciole dentro
la speranza di un giorno migliore
e nell’infilarla, il bordo si sporca di rosa

poi tutto il contenuto si sparge:
di nuvole strappate a stracci da polvere,
di velluto a pelo di topo,
si fodera il cielo

una coperta che per avvolgerci tutti,
lascia sul mare un bagliore di fuoco ormai spento
mentre ci nevica in testa.

.

(Genova, 14 dicembre 2009, lunedi)
442_ASSEDIO

il mattino indossa una camicia bianca traforata
che il vento gonfia e sbottona,
spalanca il colletto e infine strappa
e rivela una cintura di maglia di ferro

difeso da quella avanza il resto del giorno,
armato contro di noi sibilando minacce di neve:
intimoriti ci rifugiamo dentro le mura
in attesa dell’inevitabile peggio

poi una speranza di sole
allunga la tregua:
ci troviamo sugli spalti a guardare laggiù
le bandiere di fumo di chi ci assedia.

.

(Settimo, sabato 19 dicembre 2009)_574
DOPO LA NEVICATA

Alle otto e mezza della mattina.
Ho visto il sole tentare una uscita dalla porta principale
poi ha capito:
troppe nubi cariche di neve
ad attenderlo con domande irriverenti
e allora ha preferito uscire senza scorta dall'uscita di servizio
o più semplicemente tornarsene a letto.

.

(Settimo, venerdi 18 dicembre 2009)_573
LA LUCE PIU’ BREVE

La luce finisce nel prato di erba bruciata dal gelo notturno.
Discesa la sera che non era ancora pomeriggio.
Le giornate più corte
rintanarsi in case calde
con camini accesi
a osservare un fuoco che arde il tempo presente.
E quando si esce la galaverna avvolge tutto
come un sottile velo di sposa
accoglie la notte buia
e copre:
i lampioni lontani
le luci intermittenti degli alberi natalizi
falsi pupazzi di neve
fanali di auto che tornano a casa.

.

lunedì 14 dicembre 2009

(Genova, 13 dicembre 2009, domenica)
441_TRE LATI

per alcuni minuti il sole radente
dipinge di mattone un muro di fortezza
che poi scolora e si conferma
una fila grigia di case a ponente


guardando a nord
un’aria fredda e contraria scende
da rami e antenne,
muove in basso lenzuola e bandiere,
sostiene senza filo i gabbiani

acqua e cielo confusi nel vapore
chiudono la vista in direzione sud:
sagome di ferro che dormono in piedi o coricate,
macchine da guerra in pausa di lungo assedio

dalla mia stanza in ombra,
della lampada accesa a levante
accenno agli effetti su tre lati:
osservazione festiva del campo
in attesa di battaglia.
.

(Settimo, sabato 12 dicembre 2009)_569
AL DISTRIBUTORE DI METANO

Dallo specchietto laterale
mi appare:
lo squarcio di cielo velato
annuso l'aria che sa di neve
e ripongo catene.
Faccio metano
mentre una bionda sulla trentina
mi chiede se ho una sigaretta e se domani nevicherà.

.


(Settimo, giovedi 10 dicembre 2009)_568
DISTRAZIONI COLORATE

Arriva questo tramonto
magnificenza del passare attraverso occhi che hanno cercato una giornata così…
luminosa e magnifica
tutto è stato fluido
come il colore
preso con le dita per dipingere nuvole e migrazioni di uccelli
e uomini
lucentezza di minuti
di gesti incompiuti
dalle distrazioni colorate!


.
(Settimo, lunedi 7 dicembre 2009)_566
IL CARICO

Un cielo grigio,
come telone di camion nerastro per il fumo di scarico del gasolio
squarciato qua e là lascia intravedere il carico:
in fondo al cassone accatastate vi sono quattro giornate e mezza di neve
al centro nebbia e galaverna
per finire pioggia fine.
Questo è il carico per le prossime giornate
ma la destinazione non è sicura.

.

martedì 8 dicembre 2009

Susanna Viale, pittrice


.
Espressionista fino in fondo, nel cuore e nei tratti di colore…
"L'arte pittorica è nella mia anima, e vive quando esprimo l'esistenzialità umana, raffigurata dai colori, dai tratti e dalle espressioni che incontro nel mio viaggiare nel mondo".


Così si presenta Susanna Viale, pittrice affermata di Pino Torinese con alle spalle un curriculum artistico premiante. Il suo interesse per la pittura si esprime già nei primi anni della scuola dell'obbligo, percorre una strada naturale di evoluzioni giungendo ad affermazioni nazionali ed internazionali.

La personalità di Susanna Viale s'interseca positivamente nelle sue riflessioni interiori con la natura collinare, il carattere entusiasta, forte e socievole, la dolcezza verso le persone che incontra. Dallo studio dove lavora per incalcolabili ore, sulle colline di Pino, può spaziare con la vista fino alle montagne della Liguria, nelle giornate chiare, realizzando con i colori quella vita attraversata in ogni angolo di tempo vissuto.
.


Susanna Viale - Via Martini 7, Pino Torinese
011.841056 – 3392784884
www.vialesusanna.com

(Genova, 6 dicembre 2009, domenica)
439_IN RADA

sfugge il rosa alla mano allungata dal grigio
e si rifugia alle nostre spalle:
resta un braccio disteso nel gesto di raggiungerlo,
una manica di stoffa nebbiosa
senza più spalla su cui poggiare,
un mattino d’inverno
che al risveglio si rabbuia sempre di più,
scoprendosi solo

colpa del vento calato,
che non favorisce il movimento e l’incontro,
anzi ci avvolge di nuvole come navi affiancate nella rada,
in attesa di ordini e occasioni propizie

trova la parola giusta per iniziare il discorso,
insinua la mano sotto il braccio e stringi appena,
cerca negli occhi se gesto e desiderio concordano.

.

(Genova, 30 novembre 2009, lunedi)
437_LIQUIDI GLI ANNI


ora che la tenda si è alzata e riavvolta a festone,
il mare rieppare in due colori:
uno della terra sfociata da tutti i torrenti,
l’altro rabbioso di nero
contro tutta quest’acqua intrusa
che lo separa da noi

da dolce in amaro liquidi gli anni scorrono,
da ingenui e limpidi a torbido presente.

.

(Settimo, domenica 6 dicembre 2009)_564
IN INVERNO

Dai rami bianchi di brina
una formica fuori dalla sua galleria guarda il cielo:
non dovrebbe essere lì ma sotto la terra.
Aveva voglia di guardare passare nuvole
ma è uscita troppo presto,
è ancora buio e adesso inizia a sentire il freddo.


Il locale è chiuso niente cioccolata calda
per Federica e Gabriele,
andranno a casa di lei a sentire musica,
niente cioccolata.

Rimasta senza sigarette
Lorena esce alle quattro e mezza, fa freddo,
nel distributore automatico la sua marca preferita è esaurita
allora ne sceglie una (Muratti) che fumava quando era ragazza
e pensa a quanti anni sono trascorsi in un tiro di sigaretta.

Il fumo bianco della caldaia a metano
esce vaporoso e confonde l'occhio che osserva la luna
che sta per tramontare.

.

(Settimo, mercoledi 2 dicembre 2009)_562
PAESAGGIO 3

Esco dalla curva
ed ecco il colore spandersi
grigio blu e rosa
su tutto il parabrezza.
Mi fermo e scendo:
frastagliati alberi paiono bagnare rami pennello
e colorare,
colorare sfumando,
lievemente sfumare l'azzurrino bianco delle Alpi
nuvole rosa
inghiottite dalla luna piena
che viene alzata dal grande fiume.
Tra i castagni e betulle
i ricci sono rimasti a guardare tutto il colore
il colore fattosi luna e notte!

.

mercoledì 2 dicembre 2009


(Genova, 29 novembre 2009, domenica)
435_NEL SACCO

è stato lo scirocco dicono gli esperti
a chiudere lo spiraglio che stamattina
c’illudeva con una promessa di rosa

ora è la tendenza montante
che le ciocche bianche del mare ci pettina contro
e c’infila nel sacco,
ci annebbia, inzuppa e trascina nel grigio,
a sbattere contro lo spigolo del monte

tenuti chini da un potere che ci scivola indosso,
attribuiamo le colpe al gioco mondiale delle correnti
e non c’è niente da fare
per sfuggire al tempo avverso:
altro che restare chiusi a spiarne l’evoluzione,
con l’avvertenza di non uscire senza l’inevitabile ombrello

ci dicono che
l’inverno è una realtà fisica che non può cambiare
col desiderio di primavera,
una stagione spiacevole per alcuni effetti
ma da cui il mondo può uscire migliore:
si può forse ostacolare con obiezioni morali
un evento naturale?

.

(Settimo, domenica 29 novembre 2009)_560
PAESAGGIO

Soltanto poche foglie di tigli rimangono sui rami
rivolti al cielo,
grigio cielo di poca luce
sotto una pioggia leggera e fine che pare non bagnare.
La notte sembra che abbia sgranocchiato pistacchi e arachidi
senza curarsi di gettare in terra gli avanzi
che sono rimasti tra la pianura e le colline
mescolati a nebbia e foglie impastate con la terra
e respiro di cinghiale.

.

(Settimo, mercoledi 25 novembre 2009)_558
CACHI, NEBBIE E VECCHI PARTIGIANI

Grigio, nebbia
tutta la mattina.
La collina non si distingue
solo i cachi arancio sui rami piegati
sono lampo cromatico,
rompono il grigio e tempo.
Martino partigiano della prima ora, ha superato i novanta
mi offre i suoi cachi
e la sua memoria
di amici non ne ha quasi più
ama i suoi cani
ama raccontare:
"La nebbia mi ha salvato tante volte da tedeschi e Brigate Nere
poi non si aveva di che nutrirsi
una settimana intera a mangiare cachi che alla fine
i nostri bisogni erano arancioni…
Non mi piacciono più da allora i cachi
ma mi fa piacere guardarli perchè mi mettono allegria e alla mia età si ha bisogno di allegria
e di qualcuno che ti ascolti"
Guardo Martino in piedi con i suoi cani attorno che guarda la nebbia e l'albero.
Vado via
salutandolo in silenzio,
la nebbia si è alzata.

.