42_LA NEVE DI PEDRO
(Genova, 3 gennaio 2008, giovedi)
spera Pedro che la neve non gl’impedisca
di ritirare la pensione,
così dice mentre beve il suo amaro della mattina,
vestito con la giacca sopra il cappotto,
il berretto coperto di stemmi e più anelli che dita:
una previsione che ieri diverte tutti nel bar,
in una giornata così serena
oggi, alle nove, la neve:
per noi cittadini costieri è un invito allo scherzo,
un gioco insolito degli elementi
in cui la collina testa rapata s’imbianca
e un granuloso fumo viene spinto a forza nella valle
e pure ci volano dentro i gabbiani,
fiocchi dello stesso colore
come la pioggia in raffiche
una fitta tenda di lino viene agitata,
appesa ad un bastone a monte
e con il bordo che sfiora l’acqua e annebbia i contorni
alla finestra ci trattiene l’incessante spettacolo:
per gli occhi un banale inconveniente di stagione,
nella coscienza,
una infinità di cristalli ognuno diverso tra loro
diventa la moltitudine di generazioni che si avvicenda,
con le parole,
un turbine che trascina
noi e Pedro, antenati e discendenti.

domenica 6 gennaio 2008
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