109_LIBERA MOSCA
(Genova, 13 marzo 2008, giovedi)
mi ha svegliato una mosca che ronza,
prigioniera per tutta la notte della mia stanza
e al chiarore dalla persiana picchia ora la testa nel vetro,
finchè non mi alzo a liberarla:
il mattino che ci aspetta fuori,
giustifica ogni tentativo di fuga
ora capisco l’insistenza dell’ospite forzato
nel cercare l’uscita:
la natura che si rinnova ci rende insofferenti
di ogni bavaglio di lana sulla bocca,
del colletto come guinzaglio alla gola,
dei bottoni che occupano tutte le asole
e ci rinchiudono in una pesante stoffa
il tumulto dilaga in tutta la città,
la folla scorre per le strade, s’ingolfa nella piazza,
preme alle porte dei palazzi, rifluisce nei vicoli:
vogliamo respirare un’aria non condizionata,
goderci all’aperto un sole in crescendo:
malgrado ogni periodo dell’anno sia utile allo scopo
e i precedenti storici che citano l’estate e l’autunno,
liberarsi in primavera è meglio.
lunedì 17 marzo 2008
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento