95_RASATURA
(Genova, 27 febbraio 2008, mercoledi)
nella foschia, la collina s’incipria di rosa e perla,
dietro il velo si diffonde
una peluria di tenerissimo verde:
al passaggio della mano, il mento ispido
mi riporta alla periodica cura
radersi la barba è l’occasione
per misurare quanto di se stessi ancora è sopportabile,
così costretti a guardarsi da vicino:
un rivolo d’acqua scorre a clessidra,
il rassoio avanza nel campo di sapone,
la mente divaga tra ricordo e futuro
con le smorfie per tendere la pelle,
per disporre il pelo nel verso più adatto alla lama,
esaminare con precisione i casi propri e i destini del mondo,
in alternato studio delle guance
mentre nello scarico scivola la schiuma con obblighi e piaceri.
mercoledì 5 marzo 2008
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