(Settimo, mercoledi 19 marzo 2008)_141
IL PESCO CHE VORREBBE SAPER CANTARE
Tutto il pesco
è teso nell'ascolto di cinguettii lontani.
Vorrebbe saper cantare anch' esso,
magari anche stonare,
ma farsi sentire:
cantare l'arrivo delle nubi grigie ,
cantare per i fiori degli altri alberi, per le primule sotto di lui,
per il bambino che ieri si è lasciato sfuggire dalle mani il palloncino rosso,
per la ragazza che ha pianto,
per il suo amore finito senza parole,
senza un canto.
Per la pianura malata e sporca,
per il grande fiume,
per i suoi frutti che verranno,
per i ragazzi che li ruberanno.
Vorrebbe solo poter cantare,
una mattina
una mattina soltanto.
mercoledì 26 marzo 2008
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