(Genova, 13 novembre 2009, venerdi)
432_TRE GRADINI
delle nuvole a tre gradini
congiungono la collina e la riva:
quello immerso è di marmo venato in azzurro,
nel mezzo, di stabile granito che lampeggia,
il terzo in ardesia è l’ingresso al pavimento uniforme
in una vela gonfia di libeccio, la pioggia ci sale incontro:
ben difesi da doppi vetri,
si riduce la tempesta in ticchettio nel silenzio della stanza
una carica in esaurimento di un moto di rotelle,
il tempo mancante ad una bomba nascosta
o alla completa cottura nel forno,
allo spegnersi delle candele dopo l’offerta:
ad un altare nascosto
volevo rivedere il quadro in penombra
delle anime nostre in purgatorio.
.

sabato 14 novembre 2009
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