(Genova, 27 marzo 2010, sabato)
489_VESTITO DI NERO
vestito di nero un signorino canta,
da un ramo a uno spigolo di tetto
emersi dalla notte,
ci tiriamo ad asciugare in terra
come il tetto incatramato che vedo lucido di pioggia,
scafo trascinato nel profondo della valle,
chiglia rovesciata in ostaggio alle nuvole,
barca che l’acqua non tocca se non dal cielo
canzone di merlo in cerca di compagnia:
dal corpo arenato,
lo sguardo spicca il volo e si posa intorno.
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