(Settimo, sabato 4 dicembre 2010)_763
ALFABETI
Città quando è notte
e i passi sono lame di freddo e gelo sul collo
città
a pensarti
ora adesso
con tutte le luci accese e i sogni spenti;
da questa collina ti vedo accovacciata come un gatto grasso
che fa le fusa per abitudine e pigra letizia.
Città che cerchi una stazione radio
musica da desideri muti
città di muri dimenticati
città soffocata da troppi respiri di polmoni sordi
città e nessuna sigaretta
città cornice di se stessa
luna tonda al circo per le feste
panettone scontato
neon e nuvole passano su asfalti gelati,
dentro vedute panoramiche
scritte
in alfabeti sconosciuti.

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