214_FUORI POSTO
(Genova, 21 aprile 2008, lunedi)
sotto la pioggia battente il tetto piatto riflette
il perimetro della ringhiera:
dei laghi in cima ai palazzi
in cui si specchia non il bosco ma il collo dei camini,
delle piste da ballo deserte
lustre d’acqua nel mattino di riposo,
l’uscita sul retro aperta a far corrente
il chiaro del giorno sul confine del buio,
trattenuto dal sipario di velluto:
intruso come il sole all’interno di un teatro,
fuori posto come un raggio di luce in una scatola nera,
chi scrive fa il suo ingresso inopportuno,
con il secchio e lo straccio,
come la donna delle pulizie che spalanca la porta
durante il monologo dell’attore assorto
e rivolta verso l’esterno ancora impreca, racconta e ride.
martedì 6 maggio 2008
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