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OMBRA D'ESTATE
Presume il passo chiaro
e breve il divenire
dei contorni
un grumo d’ansia scuro
sol quando si fa sole
nei dintorni.
(Gianfranco Isetta)
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sabato 29 maggio 2010
mercoledì 26 maggio 2010
(Genova, 19 maggio 2010, mercoledi)
502_VITA BREVE
grigia la nave, come il cancello chiuso su di noi:
un vento a dispetto
agita il mare e gli spinge contro
nuvole a fiocco di lana,
a manciata di piume,
a pancia pelosa
solo ieri esultavamo al sole
di una stagione a favore:
ora scendiamo di corsa per strada,
inseguiti
dalla pioggia che ci rinfaccia il passato,
infastiditi
ma senz’altro da opporre che la schiena,
ridotti allo stretto riparo di un cornicione
finchè dura il maltempo sull’intero continente
arruffati d’anni e di vento, ci specchiamo nella vetrina:
vita breve di un cielo sereno alle spalle.
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502_VITA BREVE
grigia la nave, come il cancello chiuso su di noi:
un vento a dispetto
agita il mare e gli spinge contro
nuvole a fiocco di lana,
a manciata di piume,
a pancia pelosa
solo ieri esultavamo al sole
di una stagione a favore:
ora scendiamo di corsa per strada,
inseguiti
dalla pioggia che ci rinfaccia il passato,
infastiditi
ma senz’altro da opporre che la schiena,
ridotti allo stretto riparo di un cornicione
finchè dura il maltempo sull’intero continente
arruffati d’anni e di vento, ci specchiamo nella vetrina:
vita breve di un cielo sereno alle spalle.
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(Settimo, sabato 22 maggio 2010)_686
LA SCRITTA SUL MURO
Mattina di sguardi.
Evaporata la notte
in parole dimenticate,
sfumate nei ritagli del sonno del sabato.
Adesso si prepara l'ora più bella
dentro splendori.
In cassapanche profumate con sapone seccato in inverno.
Vengono e in un attimo si sciolgono:
sono i momenti non più ricordati,
memorie di nuvole nel lavandino del tempo perso.
Sul muro del cotonificio dismesso la scritta:
"NON C'E' PIU' IL FUTURO DI UNA VOLTA".
Futuri:
galleggiano nelle notti,
nella mattina del sabato.
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LA SCRITTA SUL MURO
Mattina di sguardi.
Evaporata la notte
in parole dimenticate,
sfumate nei ritagli del sonno del sabato.
Adesso si prepara l'ora più bella
dentro splendori.
In cassapanche profumate con sapone seccato in inverno.
Vengono e in un attimo si sciolgono:
sono i momenti non più ricordati,
memorie di nuvole nel lavandino del tempo perso.
Sul muro del cotonificio dismesso la scritta:
"NON C'E' PIU' IL FUTURO DI UNA VOLTA".
Futuri:
galleggiano nelle notti,
nella mattina del sabato.
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(Settimo, giovedi 20 maggio 2010)_684
LA PIU' CATTIVA
Tutto riviene
anche questa stagione
dimenticata per via delle piogge.
Ora cerchiamo l'ombra
per parcheggiare l'auto
e i pensieri nuovi.
E percepisci l'odore dell'erba tagliata
e ti ritrovi a cercare un rimbalzo di palla,
una fontana,
un rubinetto di acqua fresca
mentre la sera arriva
e l'ombra si scioglie con la nuvola,
la più cattiva.
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LA PIU' CATTIVA
Tutto riviene
anche questa stagione
dimenticata per via delle piogge.
Ora cerchiamo l'ombra
per parcheggiare l'auto
e i pensieri nuovi.
E percepisci l'odore dell'erba tagliata
e ti ritrovi a cercare un rimbalzo di palla,
una fontana,
un rubinetto di acqua fresca
mentre la sera arriva
e l'ombra si scioglie con la nuvola,
la più cattiva.
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lunedì 24 maggio 2010
Paul Polansky a Crema e Castelleone.
Il Circolo Poetico Correnti in collaborazione
con la Casa dell Poesia di Baronissi (SA)
è lieto d'ospitare il poeta americano Paul Polansky
in due incontri che avranno luogo
Giovedì 3 Giugno ore 21
in Via delle Grazie 6/f alla Libreria Dornetti di Crema
Venerdì 4 Giugno ore 21
in Via Cappi 26 presso l'associazione Alice nella Città
a Castelleone (CR)
Durante le due serate sarà presente l'autore con reading
delle poesie tratte dal suo libro Undefeated (imbattuto)
edito da Multimedia Edizioni e la videoproiezione
del documentario Gipsy Blood.
Agli incontri presentati dal Circolo Poetico Correnti
interverrà il filosofo Franco Gallo
"Si può anche dire che tra tutti i poeti americani in Europa,
ma anche negli Stati Uniti, Polansky è il più concretamente
impegnato nelle cause per i diritti umani che riguardano
le vittime dell’olocausto, specialmente quello inflitto
alle popolazioni Rom, e questa è una delle ragioni per cui
nel 2004 gli è stato conferito il Premio Weimar, il prestigioso
riconoscimento tedesco per i diritti umani.
Andando alla radice della Parola/Azione di queste poesie
- ed è forse proprio questo il cuore dell’autenticità delle opere di Polansky -
il lettore entrerà in un mondo che non conosce, come la maggior parte di noi.
Apprenderemo, ed impareremo davvero alcune cose su popoli diversi,
con modalità che saranno totalmente e straordinariamente indimenticabili
- rivelate da un uomo che ha viaggiato per il mondo e che è passato
dall’essere un attaccabrighe in una cittadina del Middle West americana,
ad essere un pugile di fatto, per poi spostarsi in Europa nel 1963
e continuare la Giusta Battaglia, nei suoi numerosi libri di poesie,
con la migliore arma in mano."
(Jack Hirschman)
Le poesie di Polansky, siano esse personali o impegnate e “arrabbiate”,
colpiscono subito come un pugno allo stomaco.
Ampia è la varietà di esperienze umane descritte, vissute in prima persona
o viste dagli occhi di chi si muove con la passione nel corpo e nello spirito,
e si batte perché le cose migliorino. La parola può cambiare il mondo,
specie quando essa è il riflesso scritto di un’azione compiuta
o di una voce urlata contro le ingiustizie del mondo.
Questa è la poesia di Polansky: lo specchio di un uomo che non ha
mai permesso che gli eventi gli scorressero addosso, ma che al contrario
si è lasciato toccare e ferire dalla vita propria ed altrui.
Polansky lotta sempre, da vecchio pugile, ed ancora imbattuto resiste
alle offensive di una società ingiusta, perché sa che il match non è mai finito
e nulla è perduto, né per sé stesso né per la gente da lui sostenuta e difesa.
Paul Polansky è nato a Mason City (USA) nel 1942, ma ha passato gran parte
della sua vita a Madrid, dove si è trasferito negli anni Sessanta, per evitare
l’arruolamento forzato per il Vietnam. In Spagna si è occupato di giornalismo
ed è stato curatore di tre riviste.
Dal 1999 è impegnato in Kosovo come attivista e difensore dei diritti
delle popolazioni Rom che, dalla fine della guerra tra serbi e albanesi,
sono soggette ad un vero e proprio genocidio.
Nonostante egli debba la sua fama mondiale alle sue battaglie a tutela dei Rom
kosovari, Polansky è anche un prolifico ed apprezzato romanziere e poeta,
che riesce a fondere, nei suoi scritti, l’esperienza di sessantasette anni vissuti
intensamente e l’impegno a salvaguardia di una cultura gitana che lo ha toccato
nel profondo e che la civiltà occidentale tende a sopprimere.
Nel 2004 Polansky è stato insignito del prestigioso Human Rights Award
della città di Weimar in Germania.
Ha pubblicato numerose raccolte di poesie, tra cui "Living Thru It Twice" (1998),
"Stray Dog" (1999), "Not a Refugee" (2000), "The River Killed my Brother" (2001),
"The Blackbirds of Kosovo" (2001), "Bus Ride in Jerusalem" (2003),
"To UNHCR With Love" (2003), "Where is my life?" (2004), "Kosovo Blood" (2004),
"Un-leaded Blood" (2005), "Sarah’s People" (2005), "Roma" (2006),
"Safari Angola" (2007) e "Gypsy Taxi" (2007), il romanzo "The Storm" (1999),
oltre ad alcuni volumi che raccolgono per iscritto le testimonianze orali
di varie popolazioni zingare:
"Black Silence" (1998) e l’ambizioso progetto in tre volumi
"One Blood, One Flame: The Oral Histories of the Yugoslav Gypsies
before,during and after WWII" (2006-2008).
Il Circolo Poetico Correnti ringrazia per la collaborazione
la Libreria Dornetti di Crema www.libreriadornetti.it
ed Alice nella Città www.myspace.com/alicenellacitta
Per info sulle serate: 0373 86560 339 4439848
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giovedì 20 maggio 2010
Meteo Diario 9 a Ecomuseo - Settimo Torinese

METEODIARIO_9
Enrico Mario Lazzarin e Gianriccardo Scheri
presentano i loro blogs meteo-poetici
Domenica 23 maggio - ore17.00
Ecomuseo del Freidano
Via Ariosto, 36 bis
Settimo Torinese
con il patrocinio della Città di Settimo Torinese
e Fondazione ECM - Fondazione Esperienze di Cultura Metropolitana
- presentazione dei blogs creati dagli autori, con videoproiezione di alcune pagine;
- presentazione delle raccolte di testi estratti da "MeteoDiario"
e pubblicate su carta, con letture e commenti degli autori;
- scambio di opinioni ed esperienze tra il pubblico e gli autori.
con la collaborazione di
Assoc. Cult. "DUE FIUMI"
Gruppo FLUDD
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martedì 18 maggio 2010
"Quella nuvola" di Gianfranco Isetta
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QUELLA NUVOLA
Quella nuvola ingombra
contava su di te
sulle tue dita puntate
in alto in cerca
di fessure per non avere
altezza, e peso,
come intorno le cose
a quelle alture.
(Gianfranco Isetta)
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QUELLA NUVOLA
Quella nuvola ingombra
contava su di te
sulle tue dita puntate
in alto in cerca
di fessure per non avere
altezza, e peso,
come intorno le cose
a quelle alture.
(Gianfranco Isetta)
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lunedì 17 maggio 2010
(Genova, 11 maggio 2010, martedi)
499_NUVOLE BASSE
la testa fra le nuvole
è la definizione giusta
per il nostro risveglio nella foschia
da un versante all’altro,
la reciproca vista si confonde
senza le abituali certezze,
i puntuali segni di confronto
con alberi e case:
tra le mani rigiriamo una mappa
che non coincide
non siamo noi ad essere saliti tanto in alto,
ma il cielo che scende e ci nasconde.
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499_NUVOLE BASSE
la testa fra le nuvole
è la definizione giusta
per il nostro risveglio nella foschia
da un versante all’altro,
la reciproca vista si confonde
senza le abituali certezze,
i puntuali segni di confronto
con alberi e case:
tra le mani rigiriamo una mappa
che non coincide
non siamo noi ad essere saliti tanto in alto,
ma il cielo che scende e ci nasconde.
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(Settimo, venerdi 14 maggio 2010)_681
LE ANATRE MUTE NEL MESE DI MAGGIO
Tutti questi sbuffi di nuvole che vanno, ritornano
si consumano;
per tenere lontano il sole
portano sabbie
alfabeti di polveri
in lingue sconosciute.
Adesso pare arrivi un nuovo temporale
ci toglie riflessi porpora e celesti e allegrie sfiorate per caso.
Come anatre mute nel mese di Maggio
scivoliamo via insieme alla pioggia,
che a noi bagna.
Il muschio rinvigorisce
l'erba canta
sentendolo arrivare
le anatre quelle mute
fanno esercizi di equilibrio ,
in questo mese di Maggio
troppo umido anche per loro!
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LE ANATRE MUTE NEL MESE DI MAGGIO
Tutti questi sbuffi di nuvole che vanno, ritornano
si consumano;
per tenere lontano il sole
portano sabbie
alfabeti di polveri
in lingue sconosciute.
Adesso pare arrivi un nuovo temporale
ci toglie riflessi porpora e celesti e allegrie sfiorate per caso.
Come anatre mute nel mese di Maggio
scivoliamo via insieme alla pioggia,
che a noi bagna.
Il muschio rinvigorisce
l'erba canta
sentendolo arrivare
le anatre quelle mute
fanno esercizi di equilibrio ,
in questo mese di Maggio
troppo umido anche per loro!
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(Settimo, martedi 11 maggio 2010)_679
LA NUVOLA SOGNA
Libera la nuvola
libera è
nel cielo che sa quasi di sera
la nuvola canta:
il passaggio sul mare,
la città tutta illuminata,
la pianura addormentata,
il fiume placido,
il papavero nato sul marciapiede,
il fiore calpestato ma colorato,
il bambino cullato.
La nuvola ride:
del soffio giunto dal vulcano lontano,
degli aerei fermi negli hangar,
delle autostrade intasate.
La nuvola sogna:
un vento leggero che la porti sopra il mare.
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LA NUVOLA SOGNA
Libera la nuvola
libera è
nel cielo che sa quasi di sera
la nuvola canta:
il passaggio sul mare,
la città tutta illuminata,
la pianura addormentata,
il fiume placido,
il papavero nato sul marciapiede,
il fiore calpestato ma colorato,
il bambino cullato.
La nuvola ride:
del soffio giunto dal vulcano lontano,
degli aerei fermi negli hangar,
delle autostrade intasate.
La nuvola sogna:
un vento leggero che la porti sopra il mare.
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sabato 15 maggio 2010
MeteoDiario_7 a Pino Torinese
Estratto dalle letture
di Enrico M.Lazzarin e Gianriccardo Scheri
alla Viale Art Gallery di Susanna Viale
a Pino Torinese, il 21 marzo 2010.
Riprese di Marco Ballocco.
di Enrico M.Lazzarin e Gianriccardo Scheri
alla Viale Art Gallery di Susanna Viale
a Pino Torinese, il 21 marzo 2010.
Riprese di Marco Ballocco.
lunedì 10 maggio 2010
(Genova, 6 maggio 2010, giovedi)
498_ULTIMO SCROSCIO
con l’ultimo scroscio sul tetto di vetro,
la pioggia ci saluta e passa la collina:
restano in cielo ciuffi e brandelli,
cuscini e coperte del sonno ignorante
che ci ha difeso dal rumore del mondo
soffia il vulcano, brucia la banca:
in apparenza morti
per qualche ora evitiamo la pena
del risveglio.
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498_ULTIMO SCROSCIO
con l’ultimo scroscio sul tetto di vetro,
la pioggia ci saluta e passa la collina:
restano in cielo ciuffi e brandelli,
cuscini e coperte del sonno ignorante
che ci ha difeso dal rumore del mondo
soffia il vulcano, brucia la banca:
in apparenza morti
per qualche ora evitiamo la pena
del risveglio.
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(Settimo, domenica 9 maggio 2010)_677
IL PONTE SUL FIUME SCURO
Pare tranquilla la collina nella mattina
il grande fiume si è fatto meno scuro
la sua pancia appoggiata alle nuvole
respira piano.
La carpa e il pesce gatto
riprendono sentieri d'acqua cancellati ma non del tutto dalla piena,
mentre un gabbiano atterra su un grumo di terra nera.
Nel mezzo del Po
il luccio ha la bocca piena di nuvole e di prede.
Passo il ponte:
dalla collina alla pianura
e non so mai da dove arriva questa paura!
Veloce attraverso il Po.
La pianura allarga le mani
il fiume scuro è lontano.
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IL PONTE SUL FIUME SCURO
Pare tranquilla la collina nella mattina
il grande fiume si è fatto meno scuro
la sua pancia appoggiata alle nuvole
respira piano.
La carpa e il pesce gatto
riprendono sentieri d'acqua cancellati ma non del tutto dalla piena,
mentre un gabbiano atterra su un grumo di terra nera.
Nel mezzo del Po
il luccio ha la bocca piena di nuvole e di prede.
Passo il ponte:
dalla collina alla pianura
e non so mai da dove arriva questa paura!
Veloce attraverso il Po.
La pianura allarga le mani
il fiume scuro è lontano.
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(Settimo, domenica 9 maggio 2010)_676
I DUE TEMPI DEL MARINAIO A MISCELA
Una notte incerta
di nuvole e luna
accartocciati sogni
di girasoli mai nati.
L'umidità dà colore
e porta raffreddore.
Ricordo il mio motorino a due tempi
sotto la pioggia di Maggio non partiva
e coprirlo non serviva.
Marinaio in terra
trovavo il mare dietro una curva cattiva
che candore
e bellezza tratteneva
quel marinaio a miscela!
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I DUE TEMPI DEL MARINAIO A MISCELA
Una notte incerta
di nuvole e luna
accartocciati sogni
di girasoli mai nati.
L'umidità dà colore
e porta raffreddore.
Ricordo il mio motorino a due tempi
sotto la pioggia di Maggio non partiva
e coprirlo non serviva.
Marinaio in terra
trovavo il mare dietro una curva cattiva
che candore
e bellezza tratteneva
quel marinaio a miscela!
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(Settimo, venerdi 7 maggio 2010)_674
NELLA NOTTE A VENIRE
Sottile è la pioggia
bagna il verde nel verde.
Brilla la luce
del maggio,
Maggio di goccia
ombrelli aperti
in occhi reclusi al cielo.
La giornata fluisce
in riflessi lucidi
nelle foglie d'erba bagnata fino là in cima
alla collina;
finche la nuvola riposerà
nella notte a venire!
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NELLA NOTTE A VENIRE
Sottile è la pioggia
bagna il verde nel verde.
Brilla la luce
del maggio,
Maggio di goccia
ombrelli aperti
in occhi reclusi al cielo.
La giornata fluisce
in riflessi lucidi
nelle foglie d'erba bagnata fino là in cima
alla collina;
finche la nuvola riposerà
nella notte a venire!
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giovedì 6 maggio 2010
QUALCHE NUVOLA di Gianfranco Isetta
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QUALCHE NUVOLA
Ritagli sui vetri
contorni
sempre cangianti come
le occasioni del mondo(*)
Così varchi l'ingresso
e l'intimo
si confonde ai passanti,
debito alla mia curiosità.
(*) "... occasioni del mondo": citazione di I.Calvino
Gianfranco Isetta
è nato nel 1949 a Castelnuovo Scrivia (AL)
dove vive e lavora come Direttore Amministrativo
presso il locale Istituto Scolastico Comprensivo.
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QUALCHE NUVOLA
Ritagli sui vetri
contorni
sempre cangianti come
le occasioni del mondo(*)
Così varchi l'ingresso
e l'intimo
si confonde ai passanti,
debito alla mia curiosità.
(*) "... occasioni del mondo": citazione di I.Calvino
Gianfranco Isetta
è nato nel 1949 a Castelnuovo Scrivia (AL)
dove vive e lavora come Direttore Amministrativo
presso il locale Istituto Scolastico Comprensivo.
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mercoledì 5 maggio 2010
"Ti sei allontanata con dovizia di particolari..." di Alessandro Monticelli
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Ti sei allontanata con dovizia di particolari
E il passato puntuale e noioso
Ora mi incalza in forma di ricordo, rimpianto
di rimorso.
La mia vera malinconia e’ quella del futuro.
Il suono di quella nota tenuta a lungo sulle labbra
E che poco prima dell’applauso si spezza.
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http://monticelliepagone.jimdo.com/
http://www.alessandromonticelli.it/
Ti sei allontanata con dovizia di particolari
E il passato puntuale e noioso
Ora mi incalza in forma di ricordo, rimpianto
di rimorso.
La mia vera malinconia e’ quella del futuro.
Il suono di quella nota tenuta a lungo sulle labbra
E che poco prima dell’applauso si spezza.
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http://monticelliepagone.jimdo.com/
http://www.alessandromonticelli.it/
domenica 2 maggio 2010
(Genova, 28 aprile 2010, mercoledi)
496_CAPPOTTI APPESI
oscillano i cappotti appesi,
sui balconi a prendere aria:
la stoffa che ci ha vestito d’inverno,
sarà con fastidio riposta fuori vista e memoria
eppure per moda, per scelta o distrazione,
abbiamo indossato quei colori,
che ora in camicia guardiamo
dondolare impiccati:
funerale di un’altra stagione
sepolta in armadio.
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496_CAPPOTTI APPESI
oscillano i cappotti appesi,
sui balconi a prendere aria:
la stoffa che ci ha vestito d’inverno,
sarà con fastidio riposta fuori vista e memoria
eppure per moda, per scelta o distrazione,
abbiamo indossato quei colori,
che ora in camicia guardiamo
dondolare impiccati:
funerale di un’altra stagione
sepolta in armadio.
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(Settimo, venerdi 30 aprile 2010)_668
PERCORSI
Ripercorro strade capannoni ristrutturati
puliti imbiancati
e la mia memoria fotografica
come in un video
parte:
immagini rallentate
sono passati quasi vent'anni
Anche l'odore
il calore
il rumore
il sudore
tornano
alla mia mente
come se nulla fosse cambiato.
Guardo il cielo
sfugge qualcosa
forse una nuvola
forse:
una bestemmia dimenticata!
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PERCORSI
Ripercorro strade capannoni ristrutturati
puliti imbiancati
e la mia memoria fotografica
come in un video
parte:
immagini rallentate
sono passati quasi vent'anni
Anche l'odore
il calore
il rumore
il sudore
tornano
alla mia mente
come se nulla fosse cambiato.
Guardo il cielo
sfugge qualcosa
forse una nuvola
forse:
una bestemmia dimenticata!
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(Settimo, mercoledi 28 aprile 2010)_666
RIFLESSI
Come le foglie bagnate
nascono nuove case.
L'occhio si abitua alle finestre sconosciute
un auto si ferma qualcuno chiede
di una strada lontana...
L'occhiale riflette le nuvole perdute.
incontri mancati per pochi secondi.
Eppure siamo qua a cercare di cercarci,
a toccare le nuvole a disegnare un’ora,
un giorno
senza fretta.
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RIFLESSI
Come le foglie bagnate
nascono nuove case.
L'occhio si abitua alle finestre sconosciute
un auto si ferma qualcuno chiede
di una strada lontana...
L'occhiale riflette le nuvole perdute.
incontri mancati per pochi secondi.
Eppure siamo qua a cercare di cercarci,
a toccare le nuvole a disegnare un’ora,
un giorno
senza fretta.
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sabato 1 maggio 2010
May Day 1993
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May Day 1993
Water on the yellow buses.
Rooftops welcome the sky.
An airplane and its noise
simply break the union
between tile and rain.
A rainy May day.
Soaked banners let the words
forever flee away.
An old comrade jams
the leaden sky into his pocket
and smiles smiles
watching the forgotten dream
walking along.
ENRICO MARIO LAZZARIN
(translated from italian by Jack Hirschman)
Pubblicata da Anderson Valley Advertiser
29.9.1999 - S.Francisco – USA)
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May Day 1993
Water on the yellow buses.
Rooftops welcome the sky.
An airplane and its noise
simply break the union
between tile and rain.
A rainy May day.
Soaked banners let the words
forever flee away.
An old comrade jams
the leaden sky into his pocket
and smiles smiles
watching the forgotten dream
walking along.
ENRICO MARIO LAZZARIN
(translated from italian by Jack Hirschman)
Pubblicata da Anderson Valley Advertiser
29.9.1999 - S.Francisco – USA)
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