
lunedì 29 novembre 2010
(Genova, 29 novembre 2010, lunedi)
538_STRACCIO DI NUVOLA
uno straccio di nuvola che il vento sfilaccia
mentre ne scrivo,
è una pagina strappata dal quaderno,
stretta nel pugno e per un dubbio riaperta e distesa,
un ricordo accartocciato
che si dissolve in azzurro
vi ho letto appena la frase d’inizio
in cui c’era il tuo nome:
poi il resto è svanito,
spinto nell’aria sulla linea retta
che in orizzonte ferisce la vista
non possiamo far altro
che riscrivere sempre l’inizio da capo,
ogni volta il meglio possibile
e con l’aggiunta di qualche dettaglio
ma con lo stesso incerto finale
che rimane incompleto
un foglio riscritto più volte
e ancora pieno di errori:
non come questa mattina perfetta
che merita ogni benevolo superlativo.
538_STRACCIO DI NUVOLA
uno straccio di nuvola che il vento sfilaccia
mentre ne scrivo,
è una pagina strappata dal quaderno,
stretta nel pugno e per un dubbio riaperta e distesa,
un ricordo accartocciato
che si dissolve in azzurro
vi ho letto appena la frase d’inizio
in cui c’era il tuo nome:
poi il resto è svanito,
spinto nell’aria sulla linea retta
che in orizzonte ferisce la vista
non possiamo far altro
che riscrivere sempre l’inizio da capo,
ogni volta il meglio possibile
e con l’aggiunta di qualche dettaglio
ma con lo stesso incerto finale
che rimane incompleto
un foglio riscritto più volte
e ancora pieno di errori:
non come questa mattina perfetta
che merita ogni benevolo superlativo.
domenica 28 novembre 2010
(Genova, 28 novembre 2010, domenica)
537_FACCENDE DEL CIELO
che vento e neve ci scende addosso dalla collina,
come ci nuotano dentro i gabbiani al contrario,
ostinati nel risalire all’origine
di quest’acqua che c’imbianca
restate pure in casa a contare le gocce sui vetri,
andiamo noi a mettere il becco
nelle faccende del cielo
che subite ormai senza domande.
537_FACCENDE DEL CIELO
che vento e neve ci scende addosso dalla collina,
come ci nuotano dentro i gabbiani al contrario,
ostinati nel risalire all’origine
di quest’acqua che c’imbianca
restate pure in casa a contare le gocce sui vetri,
andiamo noi a mettere il becco
nelle faccende del cielo
che subite ormai senza domande.
(Settimo, domenica 28 novembre 2010)_760
GATTO BIANCO ALLE OTTO
Neve annunciata
è arrivata:
nei passi di ieri ti ho riconosciuta
dal vento freddo sul mio collo semiscoperto
dietro l'angolo della casa gialla,
nei cortili ove non giocano più i bambini
sei arrivata.
Giunta con la prima luce opaca di questa domenica
hai cambiato voce alle campane che rintoccano ancora più lontane
su finestre addormentate hai bussato sorridendo;
al gatto bianco che si confonde alle otto e attraversa accorto la via e la mia poesia.
GATTO BIANCO ALLE OTTO
Neve annunciata
è arrivata:
nei passi di ieri ti ho riconosciuta
dal vento freddo sul mio collo semiscoperto
dietro l'angolo della casa gialla,
nei cortili ove non giocano più i bambini
sei arrivata.
Giunta con la prima luce opaca di questa domenica
hai cambiato voce alle campane che rintoccano ancora più lontane
su finestre addormentate hai bussato sorridendo;
al gatto bianco che si confonde alle otto e attraversa accorto la via e la mia poesia.
martedì 23 novembre 2010
(Genova, 23 novembre 2010, martedi)
535_ESCE LA NOTTE
una linea di costa con alti monti
è invece un cumulo di nuvole notturne
che l’ora dissolve:
una manica di grigio pesante ancora distesa
in mezzo all’azzurro,
un braccio sdraiato al centro del lenzuolo
che cerca il tepore di chi si è appena alzato
esce dalla stanza la notte senza voltarsi
e sorride:
non si rimpiange l’ombra
se il sole ti è accanto.
535_ESCE LA NOTTE
una linea di costa con alti monti
è invece un cumulo di nuvole notturne
che l’ora dissolve:
una manica di grigio pesante ancora distesa
in mezzo all’azzurro,
un braccio sdraiato al centro del lenzuolo
che cerca il tepore di chi si è appena alzato
esce dalla stanza la notte senza voltarsi
e sorride:
non si rimpiange l’ombra
se il sole ti è accanto.
lunedì 22 novembre 2010
(Genova, 22 novembre 2010, lunedi)
534_PIOVE SUL MERCATO
scorrono le gocce sul bordo della tenda
fino allo spigolo da cui cadono riunite:
un getto a tempo rimbalza sulla cupola dell’ombrello,
un singhiozzo di fontanella
in attesa che l’acqua nel tubo la raggiunga
un minuscolo fiume si raccoglie impetuoso
nella piega della tela in pendenza
e si getta nel vuoto:
una pioggia di giorni si accumula
nel numero di anni
e poi trabocca in unico zampillo.
534_PIOVE SUL MERCATO
scorrono le gocce sul bordo della tenda
fino allo spigolo da cui cadono riunite:
un getto a tempo rimbalza sulla cupola dell’ombrello,
un singhiozzo di fontanella
in attesa che l’acqua nel tubo la raggiunga
un minuscolo fiume si raccoglie impetuoso
nella piega della tela in pendenza
e si getta nel vuoto:
una pioggia di giorni si accumula
nel numero di anni
e poi trabocca in unico zampillo.
venerdì 19 novembre 2010
giovedì 18 novembre 2010
(Settimo, giovedi 18 novembre 2010)_754
INIZIO
La pioggia gelata è ritornata
senza vento a sferzare lingue di parole mai dette
i pensieri che vanno da un'acqua all'altra
da una corteccia a una foglia
mentre il muratore si riposa
l'acrobata del circo osa
la fidanzata si posa sulla rosa
ed io a cantare sottovoce
insieme alle foglie perdute nel colore
tutta questa pioggia gelata
in questa mattina appena cominciata!
INIZIO
La pioggia gelata è ritornata
senza vento a sferzare lingue di parole mai dette
i pensieri che vanno da un'acqua all'altra
da una corteccia a una foglia
mentre il muratore si riposa
l'acrobata del circo osa
la fidanzata si posa sulla rosa
ed io a cantare sottovoce
insieme alle foglie perdute nel colore
tutta questa pioggia gelata
in questa mattina appena cominciata!
mercoledì 17 novembre 2010
(Settimo, mercoledi 17 novembre 2010)_753
BELLA MATTINA
Così ci appare questa alba
tra la periferia di angoli cittadini.
Viene su
questa splendida mattina,
dopo tre giorni di pioggia
che ci ha reso pensieri, parole e gesti umidi
per incanto il sole,
tiepido sole d'autunno
sei arrivato:
per il caco e il melograno
per la foglia morta e la castagna appena raccolta
per il postino con il motorino
e il ragazzo senza accendino
per tutti gli occhi che si son fermati a toccarti
e le mani a vederti
le orecchie a baciarti
bella mattina sei nata tra la pozzanghera e il melo
e ti sei distesa su lembi di muri e cornicioni
di grondaie bucate e mani aperte
in entrate al lavoro e spese al mercato
hai sfiorato code in banca e alla posta
in auto ferme senza un parcheggio decente.
Abbracciando poi tutta la pianura!
BELLA MATTINA
Così ci appare questa alba
tra la periferia di angoli cittadini.
Viene su
questa splendida mattina,
dopo tre giorni di pioggia
che ci ha reso pensieri, parole e gesti umidi
per incanto il sole,
tiepido sole d'autunno
sei arrivato:
per il caco e il melograno
per la foglia morta e la castagna appena raccolta
per il postino con il motorino
e il ragazzo senza accendino
per tutti gli occhi che si son fermati a toccarti
e le mani a vederti
le orecchie a baciarti
bella mattina sei nata tra la pozzanghera e il melo
e ti sei distesa su lembi di muri e cornicioni
di grondaie bucate e mani aperte
in entrate al lavoro e spese al mercato
hai sfiorato code in banca e alla posta
in auto ferme senza un parcheggio decente.
Abbracciando poi tutta la pianura!
(Genova, 17 novembre 2010, mercoledi)
531_PERENNE TRAMONTANA
come sventolano i bucati nella tramontana
che ci ha ripulito la vista,
come brillano agli occhi ancora bagnate
le case a pioggia finita,
come gira sul muro un riflesso
di azzurro imprigionato,
come vorrebbe risalire
dal fondo del cortile
mentre la stagione c’incalza,
come vorremmo che una simile giornata
si prolungasse senza fine
contro le incerte previsioni.
531_PERENNE TRAMONTANA
come sventolano i bucati nella tramontana
che ci ha ripulito la vista,
come brillano agli occhi ancora bagnate
le case a pioggia finita,
come gira sul muro un riflesso
di azzurro imprigionato,
come vorrebbe risalire
dal fondo del cortile
mentre la stagione c’incalza,
come vorremmo che una simile giornata
si prolungasse senza fine
contro le incerte previsioni.
domenica 14 novembre 2010
Meteo Diario a Carignano
Gianriccardo Scheri e Enrico Mario Lazzarin
leggono i loro testi a "Il Circolo" di Carignano (TO)
in collaborazione con il Festival POETI IN AIA
sabato 13 novembre 2010
(Genova, 12 novembre 2010, venerdi)
529_SCAFO BLU
uno scafo blu galleggia tra due mari di grigio:
uno lo sostiene e l’altro l’opprime,
uno lo spinge a cercare il mondo
e l’altro a restare in porto
tra due destini, c’è chi promette e chi avverte:
scarica in fretta quello che porti
e salpa senza rimpianti
oppure ormeggia tra noi un riflesso azzurro
per conto del sole che manca
finchè puoi, naviga con minima sosta
o specchia invece nell’acqua
la ruggine che cola.
529_SCAFO BLU
uno scafo blu galleggia tra due mari di grigio:
uno lo sostiene e l’altro l’opprime,
uno lo spinge a cercare il mondo
e l’altro a restare in porto
tra due destini, c’è chi promette e chi avverte:
scarica in fretta quello che porti
e salpa senza rimpianti
oppure ormeggia tra noi un riflesso azzurro
per conto del sole che manca
finchè puoi, naviga con minima sosta
o specchia invece nell’acqua
la ruggine che cola.
(Settimo, venerdi 12 novembre 2010)_750
LA MERCIAIA CHE CHIUDE IL NEGOZIO CON TRISTEZZA
Quei muri di pietra e mattoni
tra la nebbia vorrebbero alzarsi
per farsi toccare dal raggio solare
condannati per sempre all'immobilità.
Stare lì fermi
aspettare le stagioni, contare le nuvole e ascoltare la pioggia
farsi carezzare da gatti e notti.
Ognuno ha un destino mi dice la merciaia
che tra un mese chiuderà il negozio perché è venuto il momento:
nessuno più cuce mi dice con la tristezza di chi è rassegnato
a veder le cose che vanno come non avrebbe voluto che fossero.
La nebbia sembra alzarsi intravedo i contorni di tetti e grondaie.
LA MERCIAIA CHE CHIUDE IL NEGOZIO CON TRISTEZZA
Quei muri di pietra e mattoni
tra la nebbia vorrebbero alzarsi
per farsi toccare dal raggio solare
condannati per sempre all'immobilità.
Stare lì fermi
aspettare le stagioni, contare le nuvole e ascoltare la pioggia
farsi carezzare da gatti e notti.
Ognuno ha un destino mi dice la merciaia
che tra un mese chiuderà il negozio perché è venuto il momento:
nessuno più cuce mi dice con la tristezza di chi è rassegnato
a veder le cose che vanno come non avrebbe voluto che fossero.
La nebbia sembra alzarsi intravedo i contorni di tetti e grondaie.
(Settimo, venerdi 12 novembre 2010)_749
SAN MARTINO E LO SCOIATTOLO
E' bastata una notte con un lieve vento
tutte le foglie rimaste sul tiglio
sono cadute
una lieve ora piena di vento
ha cambiato la veduta
ora il cielo è terso con un celeste umido
mi appare dallo spicchio di vetro senza più una foglia.
Ha sospirato lo scoiattolo una pigna ancora
è il suo lavoro sarebbe terminato.
Nel sole di San Martino
il tramonto sfuma tra gli alberi e il corso
i fanali delle auto danzano
per la luna piccola
e la luna nuova
senza mantello è rimasta la crosta
grumo rappreso di terra che nessuno riconosce.
SAN MARTINO E LO SCOIATTOLO
E' bastata una notte con un lieve vento
tutte le foglie rimaste sul tiglio
sono cadute
una lieve ora piena di vento
ha cambiato la veduta
ora il cielo è terso con un celeste umido
mi appare dallo spicchio di vetro senza più una foglia.
Ha sospirato lo scoiattolo una pigna ancora
è il suo lavoro sarebbe terminato.
Nel sole di San Martino
il tramonto sfuma tra gli alberi e il corso
i fanali delle auto danzano
per la luna piccola
e la luna nuova
senza mantello è rimasta la crosta
grumo rappreso di terra che nessuno riconosce.
mercoledì 10 novembre 2010
(Settimo, martedi 9 novembre 2010)_748
VERSO IL MARE
Nuvole si infilano piano
là ove la luna calante ha chiuso gli occhi
in quel sentiero celeste
che porta verso il mare nella stagione invernale.
Appaiono allora solitarie cabine
stabilimenti balneari
pensioni Miramare
con l'intonaco scrostato
frigo spenti
bagnini in camere disordinate
portieri di notte indaffarati con i fiori di altri padroni.
Ragazze davanti a specchi con rossetti improbabili
lavapiatti senza canzoni
tutti hanno lo sguardo rivolto verso il mare.
Cambio i pneumatici sulla Fiat
metto quelli da neve.
Nel cielo
nuvole chiare si prendono nuvole scure.
VERSO IL MARE
Nuvole si infilano piano
là ove la luna calante ha chiuso gli occhi
in quel sentiero celeste
che porta verso il mare nella stagione invernale.
Appaiono allora solitarie cabine
stabilimenti balneari
pensioni Miramare
con l'intonaco scrostato
frigo spenti
bagnini in camere disordinate
portieri di notte indaffarati con i fiori di altri padroni.
Ragazze davanti a specchi con rossetti improbabili
lavapiatti senza canzoni
tutti hanno lo sguardo rivolto verso il mare.
Cambio i pneumatici sulla Fiat
metto quelli da neve.
Nel cielo
nuvole chiare si prendono nuvole scure.
martedì 9 novembre 2010
(Genova, 8 novembre 2010, lunedi)
528_LIBECCIO
imbiancano di schiene curve il mare,
le onde condotte all’assalto
da questo vento contro la diga
raggiunti dagli spruzzi ci tratteniamo
dal gettarci a terra in cerca di riparo
o più lontani misuriamo l’altezza
degli scoppi di schiuma
non si può guardare il mare
senza pagarne le pene:
spinti dal suo moto e da un demone in cuore
c’è sempre un limite con cui ci confrontiamo,
sia il muro che d’impeto scaliamo
o il bordo del catino in cui siamo confinanti.
528_LIBECCIO
imbiancano di schiene curve il mare,
le onde condotte all’assalto
da questo vento contro la diga
raggiunti dagli spruzzi ci tratteniamo
dal gettarci a terra in cerca di riparo
o più lontani misuriamo l’altezza
degli scoppi di schiuma
non si può guardare il mare
senza pagarne le pene:
spinti dal suo moto e da un demone in cuore
c’è sempre un limite con cui ci confrontiamo,
sia il muro che d’impeto scaliamo
o il bordo del catino in cui siamo confinanti.
martedì 2 novembre 2010
(Genova, 1 novembre 2010, lunedi)
526_SASSI
novembre nel suo primo giorno
comincia piovoso:
frana il monte sulla strada,
il fiume si gonfia e trabocca,
chiusi nella fortezza
l’acqua ci scioglie le mura in fango
alla foce si congiunge
l’onda di scirocco e di torrente
e sulla costa riduce in sabbia i nostri castelli:
il mare si riprende
le belle torri, gli archi e i ponti,
la storia di ognuno
che si scompone in pietruzze e granelli
guarda che bel sasso ho trovato,
prima che scivolasse a fondo:
così tondo, liscio e lucente,
con il mio profilo e il tuo
inciso per sempre.
526_SASSI
novembre nel suo primo giorno
comincia piovoso:
frana il monte sulla strada,
il fiume si gonfia e trabocca,
chiusi nella fortezza
l’acqua ci scioglie le mura in fango
alla foce si congiunge
l’onda di scirocco e di torrente
e sulla costa riduce in sabbia i nostri castelli:
il mare si riprende
le belle torri, gli archi e i ponti,
la storia di ognuno
che si scompone in pietruzze e granelli
guarda che bel sasso ho trovato,
prima che scivolasse a fondo:
così tondo, liscio e lucente,
con il mio profilo e il tuo
inciso per sempre.
(Settimo, lunedi 1 novembre 2010)_745
CON TUTTA LA TUA BELLEZZA
(Ritorno di un amica_2)
Con questa mia vuota tasca aperta
accogliere la sera
sfumata sera d'autunno e sei a casa
con la tazza del the che ti scalda le mani
finito il volo
arrivata.
Milano che piove
lontana è la luce della California
bagliori su cromature dei motori.
Hai imparato qualche parola di una lingua sempre nuova
la lingua del cinema
che a te piace tanto
chiuderti nella proiezione serale
di un cinema non troppo frequentato
non ricordo dove ho parcheggiato
sono troppo sbadato.
La vita mi dissi è distratta
a volte
a volte è sbadata
mi dicevi a bassa voce
con tutta la tua bellezza e tenerezza.
CON TUTTA LA TUA BELLEZZA
(Ritorno di un amica_2)
Con questa mia vuota tasca aperta
accogliere la sera
sfumata sera d'autunno e sei a casa
con la tazza del the che ti scalda le mani
finito il volo
arrivata.
Milano che piove
lontana è la luce della California
bagliori su cromature dei motori.
Hai imparato qualche parola di una lingua sempre nuova
la lingua del cinema
che a te piace tanto
chiuderti nella proiezione serale
di un cinema non troppo frequentato
non ricordo dove ho parcheggiato
sono troppo sbadato.
La vita mi dissi è distratta
a volte
a volte è sbadata
mi dicevi a bassa voce
con tutta la tua bellezza e tenerezza.
(Settimo, lunedi 1 novembre 2010)_744
IL RITORNO DI UN AMICA
Sarai sulle nuvole
che passi sopra l'oceano
mentre qui piove.
Il mondo,
il nuovo mondo
con il sole caldo della California dai colori brillanti dei bagnanti
quelli che sono diventati Americani.
Nel tuo lieve sorriso del ritorno
nella tua Milano
ritrovare echi di parole e suoni
e polvere caduta su libri non conclusi.
Storie banali di vicini di casa ormai troppo lontani.
Le foglie coprono l'ultimo verde.
Mentre tutto questo cielo grigio si ferma:
aspetta
la pioggia,
aspetta che smetta !
IL RITORNO DI UN AMICA
Sarai sulle nuvole
che passi sopra l'oceano
mentre qui piove.
Il mondo,
il nuovo mondo
con il sole caldo della California dai colori brillanti dei bagnanti
quelli che sono diventati Americani.
Nel tuo lieve sorriso del ritorno
nella tua Milano
ritrovare echi di parole e suoni
e polvere caduta su libri non conclusi.
Storie banali di vicini di casa ormai troppo lontani.
Le foglie coprono l'ultimo verde.
Mentre tutto questo cielo grigio si ferma:
aspetta
la pioggia,
aspetta che smetta !
lunedì 1 novembre 2010
(Genova, 30 ottobre 2010, sabato)
525_BIANCO E NERO
è in arrivo la tempesta, ci dicono dall’antenna
come se i segni non fossero evidenti
più dell’avviso:
un tetto di piume, un colore da gabbiano,
un’aria che lo tiene sospeso sopra di noi
come se gli anni vissuti
avessero preso l’aspetto incombente
di un cielo bianco e nero
come la vecchia foto con amici sulla spiaggia:
ogni volta che vi riguardo,
mi sembrate all’obiettivo più incerti nel sorriso
e nelle domande
non posso salvare nessuno dal passato:
nemmeno noi, perduti senza riscatto,
entrambi giovani laggiù per sempre.
525_BIANCO E NERO
è in arrivo la tempesta, ci dicono dall’antenna
come se i segni non fossero evidenti
più dell’avviso:
un tetto di piume, un colore da gabbiano,
un’aria che lo tiene sospeso sopra di noi
come se gli anni vissuti
avessero preso l’aspetto incombente
di un cielo bianco e nero
come la vecchia foto con amici sulla spiaggia:
ogni volta che vi riguardo,
mi sembrate all’obiettivo più incerti nel sorriso
e nelle domande
non posso salvare nessuno dal passato:
nemmeno noi, perduti senza riscatto,
entrambi giovani laggiù per sempre.
(Genova, 23 ottobre 2010, sabato)
524_CATTIVO ESEMPIO
con una punta di nuvole affilate,
levante minaccia ponente,
che ritrae la sua pancia azzurra
con questo cattivo esempio in cielo,
siamo giustificati se ci adeguiamo
al male di stagione:
non è più l’estate accogliente senza bottoni,
tiepida di sorrisi e offerte di mano,
ma un tempo di bavero alzato e visiera calata,
di cinghie strette e coltelli alla cintura.
524_CATTIVO ESEMPIO
con una punta di nuvole affilate,
levante minaccia ponente,
che ritrae la sua pancia azzurra
con questo cattivo esempio in cielo,
siamo giustificati se ci adeguiamo
al male di stagione:
non è più l’estate accogliente senza bottoni,
tiepida di sorrisi e offerte di mano,
ma un tempo di bavero alzato e visiera calata,
di cinghie strette e coltelli alla cintura.
(Genova, 22 ottobre 2010, venerdi)
522_INTRECCIO
al risveglio troviamo il cielo legato
da un intreccio di nastri:
un regalo che la notte ha deposto alla finestra,
un groviglio di rotte contrastanti
che in viaggio ben sicure di origine e meta
ora sfumano in nuvola sottile
passioni di carta velina,
che il tempo prende fra le mani
e a cui toglie le pieghe:
un ricordo definito
si somma ad uno incerto e sottostante,
una trama s’infittisce in un velo,
un viso ad un nome non coincide,
chi era prima si trova per ultimo,
una data scombina l’ordine in elenco,
una pagina manca nel racconto.
522_INTRECCIO
al risveglio troviamo il cielo legato
da un intreccio di nastri:
un regalo che la notte ha deposto alla finestra,
un groviglio di rotte contrastanti
che in viaggio ben sicure di origine e meta
ora sfumano in nuvola sottile
passioni di carta velina,
che il tempo prende fra le mani
e a cui toglie le pieghe:
un ricordo definito
si somma ad uno incerto e sottostante,
una trama s’infittisce in un velo,
un viso ad un nome non coincide,
chi era prima si trova per ultimo,
una data scombina l’ordine in elenco,
una pagina manca nel racconto.
(Settimo, venerdi 22 ottobre 2010)_742
AUTO OFFICINA STELLA
In cielo
con la prolunga della scopa il mio amico Ivo
pulisce la facciata della sua autofficina
domani reading poetico
pulisce sempre troppo l'officina
quando si deve fare una lettura
poi prepara ottimi panini al prosciutto e vino rosso quasi sempre barbera
è così con semplicità e attenzione che ascolta i poeti
sono anni che andiamo da Ivo
perchè ci piace il posto
un posto comune semplice
un posto buono per leggere poesie
un posto da dove si vede il mondo.
AUTO OFFICINA STELLA
In cielo
con la prolunga della scopa il mio amico Ivo
pulisce la facciata della sua autofficina
domani reading poetico
pulisce sempre troppo l'officina
quando si deve fare una lettura
poi prepara ottimi panini al prosciutto e vino rosso quasi sempre barbera
è così con semplicità e attenzione che ascolta i poeti
sono anni che andiamo da Ivo
perchè ci piace il posto
un posto comune semplice
un posto buono per leggere poesie
un posto da dove si vede il mondo.
(Settimo, giovedi 21 ottobre 2010)_741
LUNA PIENA
Così mi alzo alle tre e un quarto
la luna è un'ora piena
di riflessi gettati come l'asso del giocatore di briscola
la luna è l'attesa di foglia quasi caduta.
Mentre si spegne un focolare
la luna lucida i marciapiedi silenziosi
tocca le lancette di sveglie assopite
di cucine pulite
di borse e parole appoggiate alla notte che sta per finire.
Di sigarette cercate
di rincorse dimenticate
luna che tramonta nel mattino che splende
e nel fiume si confonde.
LUNA PIENA
Così mi alzo alle tre e un quarto
la luna è un'ora piena
di riflessi gettati come l'asso del giocatore di briscola
la luna è l'attesa di foglia quasi caduta.
Mentre si spegne un focolare
la luna lucida i marciapiedi silenziosi
tocca le lancette di sveglie assopite
di cucine pulite
di borse e parole appoggiate alla notte che sta per finire.
Di sigarette cercate
di rincorse dimenticate
luna che tramonta nel mattino che splende
e nel fiume si confonde.
(Genova, 18 ottobre 2010, lunedi)
520_CORONA DI LUNA
una luna incompleta,
un grezzo cristallo, un diamante venato di azzurro
è posato sul nero
e abbaglia dall’alto le nostre deboli luci
una finestra dai doppi vetri,
una persiana di ferro ben chiusa,
una tenda di fitta trama,
una coperta tirata sul viso,
ti ripara dal bagliore che in lento moto
allaga la notte:
ma un riflesso da una fessura
comunque raggiunge la cima del letto
coronata di luna entri nel sonno,
protetta nel viaggio da questa insegna sul capo
ti guardo al mio fianco partire:
per quanto ci si tenga per mano,
ovunque andiamo dormendo,
viaggiamo da soli
e per questo al risveglio
di ritrovarci ancora insieme siamo sorpresi.
520_CORONA DI LUNA
una luna incompleta,
un grezzo cristallo, un diamante venato di azzurro
è posato sul nero
e abbaglia dall’alto le nostre deboli luci
una finestra dai doppi vetri,
una persiana di ferro ben chiusa,
una tenda di fitta trama,
una coperta tirata sul viso,
ti ripara dal bagliore che in lento moto
allaga la notte:
ma un riflesso da una fessura
comunque raggiunge la cima del letto
coronata di luna entri nel sonno,
protetta nel viaggio da questa insegna sul capo
ti guardo al mio fianco partire:
per quanto ci si tenga per mano,
ovunque andiamo dormendo,
viaggiamo da soli
e per questo al risveglio
di ritrovarci ancora insieme siamo sorpresi.
(Genova, 16 ottobre 2010, sabato)
518_PORTO NELLA NEBBIA
un porto che non si vede
altro che per il contorno di luci gialle nella nebbia,
uno spazio ingombro di forme allineate
al fumo piovoso in arrivo dal mare aperto:
fra poco la pioggia ci raggiunge
e picchia nei vetri
ho un passato che fatico a spiegarmi,
ho degli anni sempre attuali
che non trovano il giusto cassetto
e rimangono appesi,
ho dei ricordi che invece cadono fuori
dalle scatole in cui li tengono chiusi,
ho una cantina in cui non scendo a cercare,
una bandiera ripiegata sul fondo di qualche baule,
una foto in divisa di una guerra perduta
ma non conclusa
ho vissuto e non riesco a raccontarlo,
troppo intento a bruciare il presente
senza curarmi della cenere
dal temporale infine inseguito e sorpreso,
per strada da solo senza riparo
o alla finestra insieme a tante parole
e ancora nessuna soluzione.
518_PORTO NELLA NEBBIA
un porto che non si vede
altro che per il contorno di luci gialle nella nebbia,
uno spazio ingombro di forme allineate
al fumo piovoso in arrivo dal mare aperto:
fra poco la pioggia ci raggiunge
e picchia nei vetri
ho un passato che fatico a spiegarmi,
ho degli anni sempre attuali
che non trovano il giusto cassetto
e rimangono appesi,
ho dei ricordi che invece cadono fuori
dalle scatole in cui li tengono chiusi,
ho una cantina in cui non scendo a cercare,
una bandiera ripiegata sul fondo di qualche baule,
una foto in divisa di una guerra perduta
ma non conclusa
ho vissuto e non riesco a raccontarlo,
troppo intento a bruciare il presente
senza curarmi della cenere
dal temporale infine inseguito e sorpreso,
per strada da solo senza riparo
o alla finestra insieme a tante parole
e ancora nessuna soluzione.
(Genova, 15 ottobre 2010, venerdi)
517_MATTINO IN BICCHIERE
un mattino sporco di nuvole sospinte sul bordo,
un bicchiere opaco per le impronte,
un orlo segnato di labbra,
un velo di vino dorato
che la notte ha bevuto
un calice posato sul verde
che contro il cielo si colma di azzurro:
anche il giorno vi beve,
un sorso dopo l’altro ci consuma.
517_MATTINO IN BICCHIERE
un mattino sporco di nuvole sospinte sul bordo,
un bicchiere opaco per le impronte,
un orlo segnato di labbra,
un velo di vino dorato
che la notte ha bevuto
un calice posato sul verde
che contro il cielo si colma di azzurro:
anche il giorno vi beve,
un sorso dopo l’altro ci consuma.
(Genova, 12 ottobre 2010, martedi)
515_AUTUNNO ARMATO
mattino sereno con sfondo
di nave da guerra:
tutto il grigio dei temporali trascorsi,
di quelle minacce in estensione sospese,
si condensa e galleggia
in un volume a spigoli e antenne
nella notte si ormeggia una nuvola
che trattiene nel suo scafo fulmini e tuoni:
ci conferma che la stagione
delle bianche crociere è finita,
che l’autunno armato incrocia di nuovo
davanti alle coste
oggi è anche il giorno della scoperta:
dell’oceano superato e le indie raggiunte,
del mondo che si conferma rotondo,
perchè navigando sempre a occidente
si ritorna alla partenza
tranne per noi,
che nel mare degli anni
andiamo dritti verso l’ignoto.
515_AUTUNNO ARMATO
mattino sereno con sfondo
di nave da guerra:
tutto il grigio dei temporali trascorsi,
di quelle minacce in estensione sospese,
si condensa e galleggia
in un volume a spigoli e antenne
nella notte si ormeggia una nuvola
che trattiene nel suo scafo fulmini e tuoni:
ci conferma che la stagione
delle bianche crociere è finita,
che l’autunno armato incrocia di nuovo
davanti alle coste
oggi è anche il giorno della scoperta:
dell’oceano superato e le indie raggiunte,
del mondo che si conferma rotondo,
perchè navigando sempre a occidente
si ritorna alla partenza
tranne per noi,
che nel mare degli anni
andiamo dritti verso l’ignoto.
(Genova, 9 ottobre 2010, sabato)
514_POLVERE IN ARIA
polvere in aria di ottobre:
un brivido percorre il verde,
un velo dorato confonde i due azzurri
ripete il vento alle foglie
frusciando da monte:
state pronte a cadere,
a finire sotto la ruota di stagione,
a prendere la penna e riempire di segni la carta,
a sforzare la vista sul confine.
514_POLVERE IN ARIA
polvere in aria di ottobre:
un brivido percorre il verde,
un velo dorato confonde i due azzurri
ripete il vento alle foglie
frusciando da monte:
state pronte a cadere,
a finire sotto la ruota di stagione,
a prendere la penna e riempire di segni la carta,
a sforzare la vista sul confine.
(Settimo, sabato 9 ottobre 2010)_738
OTTOBRE
Notte sulle foglie che mutano
al buio,
il buio dei colori.
Autunno:
cantato da insetti in cerca di muri caldi
la lucertola cambia la sua tana
la nebbia mastica le ore come chewing-gum.
Autunno:
senza accorgersi della notte rimasta impigliata nella porta di sogni
troppo presto scordati.
Un cielo colloso gocciola piano leggerezze di bambini
alle otto meno venti del sabato
appena alzato
guardo fuori
intravedo i margini della collina d'ottobre.
OTTOBRE
Notte sulle foglie che mutano
al buio,
il buio dei colori.
Autunno:
cantato da insetti in cerca di muri caldi
la lucertola cambia la sua tana
la nebbia mastica le ore come chewing-gum.
Autunno:
senza accorgersi della notte rimasta impigliata nella porta di sogni
troppo presto scordati.
Un cielo colloso gocciola piano leggerezze di bambini
alle otto meno venti del sabato
appena alzato
guardo fuori
intravedo i margini della collina d'ottobre.
(Settimo, giovedi 7 ottobre 2010)_737
SENZA DOLORE
Cosi ci siamo nel pieno dei colori d'ottobre
che si lacerano e ricompongono
come nuvole che passata l'estate non sanno fare altro
che cercare la luce d'agosto.
Assomigliano ai calciatori di fine carriera
un tempo campioni ora con le ginocchia rotte
e nessuno vuol più saperne,
di dargli un occasione,
e senza più denari ricercano una stagione che non verrà più
come le nuvole per il riflesso estivo.
Con lieve tristezza
ma senza dolore alcuno
si trovano in tramonti che sono i loro occhi.
SENZA DOLORE
Cosi ci siamo nel pieno dei colori d'ottobre
che si lacerano e ricompongono
come nuvole che passata l'estate non sanno fare altro
che cercare la luce d'agosto.
Assomigliano ai calciatori di fine carriera
un tempo campioni ora con le ginocchia rotte
e nessuno vuol più saperne,
di dargli un occasione,
e senza più denari ricercano una stagione che non verrà più
come le nuvole per il riflesso estivo.
Con lieve tristezza
ma senza dolore alcuno
si trovano in tramonti che sono i loro occhi.
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